Compie oggi 80 anni uno degli allenatori che nella storia del calcio pugliese ha scritto pagine importanti, se non addirittura storiche. Questo è stato Eugenio Fascetti da Viareggio, classe 1938. Un carattere forte ma leale, un'organizzazione tattica semplice, efficace ed organizzata allo stesso tempo. Ha sempre preferito il pragmatismo all'estetica, spesso togliendosi grandi soddisfazioni. 

LECCE, LA PRIMA A DELLA STORIA - La chiamata del Lecce arriva dopo il buon lavoro di Varese. Fascetti, insieme ad un certo Marotta - allora un semplice direttore sportivo - guida gli insubriani in un torneo di C1 ed in 4 di B: nel 1981/82 sfiora la promozione in Serie A assieme ad un'altra squadra rivelazione, il Bari di Catuzzi. In quell'annata Pisa, Verona e Sampdoria riescono a prevalere, ma i grandi risultati con la giusta attesa e perseveranza prima o poi arrivano. La massima serie coi salentini sfugge di un niente nel 1983/84, tuttavia la gioia è rimandata alla stagione seguente. Nel 1984/85 i giallorossi centrano lo storico traguardo con Pisa e...Bari. Immensa è la folla che in piazza Sant'Oronzo si ritrova per festeggiare l'evento. Non vanno bene le cose nel calcio dei grandi (1985/86): ultimo posto, retrocessione in B e sole 5 vittorie. Storica è quella ottenuta contro la Roma all'Olimpico. I capitolini perdono lo scudetto quando ormai sembra praticamente cucito sul petto. 

BARI, TANTA SERIE A E QUALCHE RIMPIANTO - L'approdo a Bari non si concretizza subito. In mezzo tante esperienze su panchine di un certo prestigio: Lazio, Verona, Torino, Avellino e Lucchese. Con le prime tre ottiene altrettante promozioni in Serie A, anche in circostanze societarie problematiche come quelle in terra scaligera. Con biancocelesti e granata, invece, pone le basi per le future grandi annate: i primi sono in A ininterrottamente dal 1988, i secondi arrivano in finale di Coppa UEFA nel 1992. I Matarrese lo chiamano dopo la partenza negativa in campionato con Materazzi all'inizio della stagione 1995/96. L'esordio è da incubo, col 7-1 rimediato a Cremona. Poi la squadra risale lentamente la china, ma alla fine non riesce ugualmente ad evitare la B. Salutano Protti e K.Andersson, stelle di quella squadra sfortunata. Il ritorno in A dei galletti (1996/97) diventa realtà dopo una sola stagione e nonostante mille difficoltà e pesanti contestazioni. Seguono dunque quattro stagioni di A - dal 1997 al 2001 - ricche di soddisfazioni e rimpianti: vengono lanciati nel calcio che conta giocatori del calibro di Ventola, Zambrotta, Perrotta, D. Andersson. Osmanovski, Marcolini e soprattutto Cassano. Ci sarebbe la possibilità di debuttare in Europa, ma la società rinuncia all'Intertoto per ben due volte. L'ultima partita? Bari-Perugia 3-4, in un 'San Nicola' deserto e dove soffiano forte i venti di contestazione verso i Matarrese. 

IL TRAMONTO DI CARRIERA - Dopo l'esperienza barese Fascetti non riesce più a ripetersi ad alti livelli. Deludente l'esperienza a Vicenza nel 2001/02, l'anno seguente rinuncia alla Fiorentina dopo il fallimento dei viola e la ripartenza dalla C2. Torna in A con il Como, ma è un'esperienza che si conclude con una doppia retrocessione: è Serie C1 al termine del campionato 2003/04. 

DA CALCIATORE - Eugenio da Viareggio è stato anche un calciatore di Serie A, indossando le maglie di Bologna e Juventus. Coi bianconeri vince uno scudetto nel 1960/61, l'ultima apparizione nella massima serie è col Messina a metà anni sessanta. 

Sezione: Altre notizie / Data: Mar 23 ottobre 2018 alle 19:00
Autore: Domenico Brandonisio
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