Il calciatore guerriero Giovanni Custodero ha deposto le armi. Il 27enne fasanese, che da tre anni lottava contro il cancro, non c’è più. E’ morto questa mattina. Un epilogo purtroppo prevedibile, dopo la sua personale e coraggiosa scelta di preparasi alla fine con la volontà manifestata di far prevalere il dolore fisico e la sofferenza su quello che il destino aveva in serbo per lui, scegliendo autonomamente di sedarsi e andare verso un irreversibile coma farmacologico. Quella battaglia combattuta con grande dignità adesso è finita, il guerriero ha perso, ma il messaggio di lotta e forza d’animo non hanno eguali.

La sua storia, le sue opere di beneficenza, le magliette con l’elmo di Leonida diventate il simbolo della battaglia, al fine di raccogliere fondi per le sue cure, tutti gli attestati di stima e le azioni di solidarietà mosse dalle società sportive del territorio pugliese e non solo, hanno fatto di questo ragazzo, che era un semplice giovane pugliese di 27 anni, che come tanti aveva la passione per il calcio, un simbolo per chi come lui ogni giorno lotta contro una malattia.

Un messaggio di speranza e di forza d’animo che deve essere da esempio per tutti coloro che vivono una situazione analoga e per le famiglie di queste persone. Oggi questo ragazzo ha lasciato il campo, della vita, come non avrebbe mai voluto fare sul rettangolo di gioco, ma il suo messaggio e il suo vigore, rappresentano qualcosa che rimarrà nella mente di tutti più di qualunque giocata. Grazie Giovanni per la forza e l’esempio che hai donato a tutti.

Sezione: Altre notizie / Data: Dom 12 gennaio 2020 alle 10:45
Autore: Vito Salvatore Di Noi
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