Bari e Bisceglie sulla cresta dell'onda. E due squadre certamente care a Nunzio Zavettieri, allenatore calabrese classe 1967 attualmente allo Spartaks Jurmala. Ai microfoni di tuttocalciopuglia.com, l'ex tecnico di biancorossi e nerazzurrostellati fa il punto della situazione tra passato, presente e futuro. 

Buon pomeriggio mister. Il Bari ha vinto in D e punta a fare altrettanto in C l'anno prossimo, ma la concorrenza è folta. Avendo maturato diverse esperienze in terza serie nazionale, quale consiglio si sente di dare ai galletti? 

"La Serie C è un campionato molto difficile, ma sono sicuro che verrà allestita una squadra estremamente competitiva. Vincere il campionato non sarà tuttavia facile, la concorrenza è davvero molto agguerrita. La proprietà non risparmierà nessuna energia ed è questo quello che conta. Brienza? Resta un lusso anche in questa categoria, nello spogliatoio un giocatore come lui, qualora restasse, potrebbe dare un contributo importante". 

Veniamo ora al Bisceglie. Salvezza possibile contro la Lucchese? 

"Penso e mi auguro di si. In casa il Bisceglie ha dimostrato di essere forte, l'auspicio è che possa battersi al meglio sul campo. Parliamo di una società virtuosa, deve mantenere la categoria. Qualora si dovesse rimanere in C, sono sicuro che Canonico allestirebbe una squadra molto competitiva. Credo che tutti gli attriti con città e tifoseria siano stati superati". 

In caso di retrocessione sul campo, pensa ci si possa ritrovare ancora in C? 

"Secondo me si. Anche se in Italia ci stiamo abituando davvero a tutto. Ma quella nerazzurrostellata è una società sana". 

Quali i calciatori che l'hanno sorpresa di più tra biancorossi e nerazzurrostellati? 

"Fare nomi sarebbe riduttivo, per i biancorossi. Sono tutti competitvi. Nel Bisceglie invece mi piace ricordare Risolo: un ragazzo giovane, professionale. Spero possa compiere nella sua carriera ulteriori passi in avanti". 

Qualche rimpianto a proposito dell'esperienza nella città dei dolmen? 

"Resto molto legato alla piazza biscegliese, c'erano le basi per fare un buon lavoro. Dispiace ancora per come si andata a finire. Non potrà mai essere un esonero a farmi dimenticare quanto di buono c'è stato". 

Pensa di tornare in Italia? 

"Adesso sto lavorando all'estero (in Lettonia, ndr), sono contento dell'esperienza che ora sto maturando. Anche sotto l'aspetto sociale. Mi sono catapultato con tutte le mie forze in questa realtà". 

Sezione: Altre notizie / Data: Gio 06 giugno 2019 alle 18:30
Autore: Domenico Brandonisio
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