Ventiquattro anni: quasi cinque lustri, un quarto di secolo ed una generazione. Tanto è passato dall'ultimo confronto in campionato tra Acireale e Bari. Tutto, da allora, è cambiato: storie, calciatori, presidenti, allenatori e....categorie. Adesso questa è una sfida di Serie D, ma nel lontano 1994 per i galletti ha significato la promozione in Serie A. Per i siciliani, seppur con grande sofferenza, una storica salvezza in Serie B. 

Il giorno di grazia è il 29 maggio 1994. La formazione guidata da Materazzi ha la promozione in pugno, ma non riesce a concretizzarla. Dopo il successo esterno contro il Modena (0-1), i pugliesi rischiano ed arrancano contro Cosenza (0-0) e Pescara (3-3): non più di due punti raccolti nonostante il pubblico 'amico' del 'San Nicola'. Inevitabili i malumori. 

La formazione schierata è di quelle di prim'ordine. In attacco ecco tutti assieme Protti, Tovalieri e Joao Paulo, tornato in campo dalla stagione precedente e dopo un lunghissimo stop causato dal celebre 'fallo di Lanna' due stagioni prima in Serie A. Non c'è Bigica, ma al suo posto spicca l'altro golden-boy made in Bari, Lorenzo Amoruso. Nomi di spessore anche tra le riserve: i galletti annoverano il futuro allenatore Massimiliano Tangorra, i siciliani Arturo Di Napoli ed un certo Walter Mazzarri, attuale allenatore del Torino ed ex Napoli, Livorno, Sampdoria, Reggina ed Inter. 

In campo hanno la meglio i siciliani, grazie al gol siglato al 96' da Logiudice. Ma il Bari può ugualmente esultare: il Cesena perde clamorosamente in casa contro il Cosenza di Marulla, a caccia di pesanti punti-salvezza. Incolmabile, così, il distacco dalla quinta classificata ad una sola giornata dal termine. La gara passa alla storia anche per il notevole ritardo dell'inizio del secondo tempo: le bandierine dei calci d'angolo erano misteriosamente scomparse!

Sezione: Bari / Data: Sab 03 novembre 2018 alle 19:00
Autore: Domenico Brandonisio
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