Il buio delle tenebre che si mischia alla luce della rinascita, la notte più profonda che precede il giorno più atteso. Quello che va a concludersi quest’oggi è stato un anno di svolta e di turbolenti cambiamenti per l’ultracentenario calcio barese, che, dopo aver conosciuto il punto più basso della sua lunga storia, ha ritrovato poco dopo la speranza e la fiducia nel domani tra le braccia di una delle famiglie imprenditoriali più importanti del nostro Paese.

Impossibile non partire dal momento più doloroso, da quel 16 luglio che ha inevitabilmente modificato il corso degli eventi, lasciando spazio al  dramma di una città ritrovatasi senza uno dei suoi beni più preziosi: con la sfortunata fine del campionato (sconfitta ai playoff contro il Cittadella) e la conclusione dell’era Giancaspro, si materializza l’incubo del fallimento, temuto e sfiorato a più riprese negli anni precedenti e inesorabilmente piombato sul mondo Bari al termine di due scriteriate gestioni societarie. E’ il punto di non ritorno, l’attimo in cui a tenere in piedi la baracca restano soltanto la passione dei tifosi e l’impegno di un sindaco, Antonio Decaro, che si prende la scena a suon di chiamate e di ricerche quasi disperate. Va trovato un nome forte, un imprenditore serio, capace di far tornare l’entusiasmo e di risollevare il sodalizio barese dalle fiamme dell’inferno.

Tra le tante opzioni presentatesi, si sceglie quella facente capo ai De Laurentiis, una famiglia che da un decennio porta in alto il nome del calcio meridionale (grazie al Napoli, condotto in un batter d’occhio dalla Serie C alla Champions) e che si sente pronta ad investire su una missione: quella di creare un autentico polo, che possa consentire al sud di far fronte comune al cospetto delle potenze settentrionali. L’accordo è cosa fatta, l’annuncio è immediato. Il Bari è in D, ma il popolo biancorosso torna a gioire.

Si parte l’1 agosto con la presentazione in Comune, si prosegue il 20 dello stesso mese con l’inizio del ritiro in quel di Roma. Il resto è storia recente: l’esordio nella quarta serie nazionale il 16 settembre a Messina (vittoria per 3-0), il viaggio in solitaria in testa alla classifica (con 13 vittorie e appena quattro pareggi) e il titolo di campione di inverno (con nove punti di vantaggio sulla seconda in classifica), che ha tutta l’aria di fungere da premessa ad un altro titolo –chiaramente più importante- da festeggiare in primavera. Le premesse sembrano quelle giuste, ma solo il 2019 potrà garantire le prime vere risposte. Nel frattempo, però, in riva all’Adriatico si può brindare con discreta serenità. 

Sezione: Bari / Data: Lun 31 dicembre 2018 alle 18:50
Autore: Antonio Bellacicco
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