Da protagonista a comprimario, ma almeno adesso con una manciata di minuti all'attivo dalla sua. Può ripartire dal "Massimino" di Catania la storia d'amore tra Roberto Floriano e il Bari. In terra sicula l'esterno offensivo, tra i leader principali della cavalcata che la scorsa stagione portò i biancorossi alla promozione in Serie C, ha trovato spazio -per la prima volta dall'inizio della gestione Vivarini- a partita in corso. Una ventina di minuti privi di particolari acuti, ma ugualmente destinati a rimanere scolpiti nella mente del numero 10. 

Approdato in Puglia nell'agosto del 2018, al termine di un'estate drammatica contraddistinta dal fallimento e dalla conseguente ripartenza dai dilettanti, l'ala ex Foggia ha impiegato pochissimo tempo per divenire uno dei beniamini della tifoseria barese: 31 apparizioni complessive -suddivise tra campionato, Coppa Italia e Poule Scudetto di Serie D-, otto assist e ben tredici marcature sul groppone. Un bottino notevole per un calciatore che, nonostante il doppio salto di categoria all'indietro, si è dimostrato fin da subito abile nel calarsi nel differente scenario del dilettantismo con la giusta dose di umiltà. La riconferma, arrivata quasi inevitabilmente nel corso dell'ultimo mercato estivo, sembrava far presagire per lui un'altra annata da assoluta star.

L'inizio di campionato, al contrario, ha portato in consegna una serie di inattesi dispiaceri: prima con Cornacchini, allenatore con il quale Floriano è rimasto in campo -sempre da subentrante- per 119 minuti in cinque giornate, poi con Vivarini, che, in una vera e propria escalation negativa, ha scelto di lasciarlo sempre in panchina. Almeno fino a domenica, almeno fino al confronto del "Massimino". Teatro di un pareggio privo di particolari emozioni, ma contesto perfetto per l'inizio di una nuova era. Quella del classe 1986 in riva all'Adriatico. 

Sezione: Bari / Data: Gio 31 ottobre 2019 alle 10:30
Autore: Antonio Bellacicco
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