Pasquale Iadaresta si presenta ufficialmente. Il Bari conterà anche sulle sue giocate per centrare il ritorno tra i professionisti: "Sono un giocatore del Bari - dice in conferenza stampa - sono contento di come stanno andando le cose. La panchina? Pesa per tutti, ovviamente, in carriera non è la prima volta che capita. Punto a fare un campionato importante. E poi le partite cambiano. Sono qui per dare una mano quando servirà. L'importante è incidere, anche a gara in corso". 

Nessuna esitazione davanti alla proposta pugliese: "Quando il Bari si è fatto avanti, ho fatto una valutazione seria con la società. Per me ha rappresentato una bella novità sono occasioni che raramente ti capitano. Voglio, come tutti, vincere il campionato. Caratteristiche? Sino ai 25 anni sono stato una punta esterna, partivo largo per sfruttare la mia forza fisica. Dal punto di vista realizzativo non ho ottenuto grandi risultati, ma sono cresciuto complessivamente come calciatore". 

Tante le figure del mondo del calcio che gli hanno lasciato segni importanti. Si parte da Perinetti: "E' il direttore che mi ha fatto firmare il primo contratto da professionista. Conte? Il primo allenatore, con Ventrone mi ha formato caratterialmente. Anche gli allenamenti molto duri (ride, ndr). Pochesci? Ha grandissime idee offensive, aiuta molto il lavoro degli attaccanti, i suoi concetti di gioco non li assimili subito ma sono molto interessanti. Mi porto dietro diversi dei suoi insegnamenti, come la capacità di inserimento dentro l'area". 

Cosa farà Iadaresta da grande? Con una laurea in giurisprudenza potrebbe non esserci solo il calcio nel futuro: "Bella domanda, ma vorrei chiedermelo il più tardi possibile (ride, ndr). Scherzi a parte le idee sono chiare, ma la laurea mi è servita prima di tutto per guardarmi intorno e capire più sfacettature di realtà". 

Sezione: Bari / Data: Ven 11 gennaio 2019 alle 15:05
Autore: Domenico Brandonisio
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