Un vincente malgrado qualche critica di troppo. Comunque vada, mister Giovanni Cornacchini entrerà nella storia del Bari. L'obiettivo stagionale è stato raggiunto: Serie C doveva essere e Serie C è stata. Facile, in teoria, quando hai un organico come il Bari e ti chiami, appunto, Bari. Ma il calcio non è mai una scienza esatta: Modena e Avellino rischiano di rimanere un altro anno in D, il Cesena dovrà lottare fino alla fine ed una tra le blasonate Como e Mantova rischia la beffa. E' riuscito ad imporsi in una piazza esigente, passionale ma anche complicata per certi versi: a volte vincere non basta, bisogna anche piacere. Anche se, a onor del vero, in Serie D il bel gioco latita. E la storia cambia poco anche in C, se non addirittura anche in B. Bisogna tenerlo a mente. 

E' la diciassettesima promozione della storia del Bari: 11 sono arrivate dalla B alla A, 4 dalla C alla B, 2 (compresa quest'ultima) dalla D alla C. Il suo nome, piaccia o meno, resterà scolpito in tutti gli almanacchi del calcio italiano e biancorosso. Resterà? E' tutto da vedere, ma andrà ringraziato a dovere. E se magari arrivasse anche la vittoria dello scudetto di categoria sarebbe un grande motivo di soddisfazione personale. Dopo il salto tra i professionisti con l'Ancona, un'altra grande (e biancorossa) piazza del calcio italiano può tornare a sorridere. 4-2-3-1 o 4-3-3? Il suo Bari ha sempre ruotato intorno a questi moduli, nel secondo caso si intravede una maggiore aggressività. 

Sezione: Bari / Data: Sab 20 aprile 2019 alle 10:00
Autore: Domenico Brandonisio
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