La corsa sfrenata sotto il settore ospiti e il primo gol tra i 'grandi': indubbiamente la settimana più importante per Christian Langella da calciatore. Il gol del 3-1 ad Acireale, la vittoria del suo Bari e...un salto a Fuorigrotta. Infatti il classe 2000 toscano martedì sera ha vissuto la magica serata del San Paolo tra Napoli e Paris Saint Germain in compagnia di alcuni compagni (Simeri e Di Cesare tra gli altri). Il motivo? Il sangue partenopeo che scorre nelle sue vene.

TOSCANO DI NASCITA, NAPOLETANO NEL CUORE. Famiglia toscana, figlio di mamma Pina e papà Salvatore. Segni particolari? Tifosi del Napoli. Lo racconta il padre Salvatore con l'inconfondibile accento partenopeo: «Io tifo da sempre Napoli e mio figlio si è innamorato dei colori azzurri». Non è soltanto una questione di tifo, ma anche un filo calcistico che lega Langella e il Napoli. Il giovane Christian si ispira allo storico capitano partenopeo Marek Hasmik, che proprio sotto i suoi occhi nella sera di Champions League ha superato il record di presenze nella storia azzurra detenuto da Bruscolotti (512 presenze). Papà Salvatore racconta anche una curiosità sulla cameretta del figlio: «Abbiamo incorniciato la maglia di Hamsik su cui ci sono tutte le firme dei calciatori del Napoli, oltre a un pallone firmato dai suoi idoli. E guai a chi li tocca!». Uno scherzo del destino ha voluto che la proprietà di Bari e Napoli fosse la stessa, quasi a non voler spezzare questo filo che lega Langella all'azzurro partenopeo. 

RISERVATO FUORI, GRINTOSO IN CAMPO. Nella vita di tutti i giorni Langella non mostra la stessa 'cazzimma' che si vede nel rettangolo verde. Riservato fuori, tenace in campo: un ragazzo timido e che mostra poco le emozioni. 18 anni da poco compiuti e i classici gusti dei teenagers: musica straniera nella playlist dell'Ipod, oltre all'immancabile rap italiano. Il padre racconta questo suo rapporto con la musica, il passatempo preferito di Langella: «Ascolta tantissima musica e addirittura nello spogliatoio della Berretti del Pisa portava le casse perché c'era troppo silenzio secondo lui». A tavola, invece, in cima alla lista dei desideri c'è il pesce. E anche per questo Bari sembra la città perfetta. Se il padre segue ogni suo passo calcistico, la madre lo coccola in altro modo: «Facciamo spesso shopping insieme e passiamo tanto tempo in famiglia. Sinceramente non vediamo l'ora di venire a Bari, anche perché lui ci parla molto bene della città. Pare ci sia una via in cui Christian può dedicarsi alla shopping (ride, ndr)».

UNA VITA DA MEZZ'ALA. Sin da quando ha tirato i primi calci al pallone, Langella è stato impiegato nel ruolo di mezz'ala. Da quando è cresciuto nello Zambra (quartiere in Provincia di Pisa), fino alla Beretti del Pisa passando per il settore giovanile dell'Empoli e della Lucchese. Tre minuti tra i professionisti lo scorso anno con la maglia nerazzurra nella gara contro l'Olbia in campionato: un piccolo assaggio di Serie C. Con la speranza di tornarci il prima possibile, magari con la maglia del Bari.

Sezione: Bari / Data: Ven 09 novembre 2018 alle 10:40
Autore: Davide Abrescia
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