Bari viaggia a spasso per il tempo, tra un immediato futuro che aprirà le porte della Serie C, un presente che fino a qualche settimana fa prendeva il nome di Serie D e un passato che poco meno di un anno or sono profumava ancora di cadetteria. Per una società -la SSC Bari 1908- che già da qualche tempo ha iniziato a programmare una stagione che avrà il compito di riportare in alto i colori biancorossi, ce n'è infatti un'altra -l'ormai defunta FC Bari 1908- che poco più di 365 giorni fa, pareggiando in casa del Cittadella nel primo turno di playoff, dava addio al sogno Serie A e cominciava il lento tracollo che avrebbe poi condotto al fallimento estivo. Un epilogo drammatico che pesa tuttora come un macigno nelle menti dei tifosi; un momento triste che, però, non ha fermato le carriere dei calciatori che lo vissero da protagonisti. 

Ad ogni lacrima corrisponde un sorriso, ad ogni gioia corrisponde una cocente delusione. A farla da padrona -quando si parla degli uomini che componevano la rosa biancorossa nella stagione 2017-2018- è la perfetta simmetria: da una parte i sei 'fortunati' ritrovatisi a festeggiare una promozione in Serie A, dall'altra gli altrettanti 'sfortunati' costretti a conoscere da vicino l'amarezza di una retrocessione in Serie C. Ridono di gusto Stefano Sabelli e Jacopo Petriccione, rispettivamente 29 e 33 presenze in campionato con le maglie di Brescia e Lecce (prima e seconda della classe nell'annata appena conclusa); prendono spunto da loro Alan Empereur, Jure Balkovec, Luca Marrone e Liam Henderson, tutti protagonisti nella cavalcata che ha riconsegnato la massima serie all'Hellas Verona. Piangono, al contrario, i quattro rimasti in Puglia con la maglia del Foggia -da Tonucci a Busellato, da Greco a Galano- e i due emigrati in Emilia tra le fila del Carpi (Di Noia e Cissè). Al centro, tra i due schieramenti, ecco ritrovare Alessandro Micai e Djavan Anderson, reduci dalla salvezza conquistata ai calci di rigore dopo il doppio spareggio playout contro il Venezia. 

Diametralmente opposte, invece, le situazioni di due che nell'ultimo Bari targato Giancaspro hanno più che altro recitato i ruoli dei comprimari: Archimede Morleo, un trascorso con pochi gettoni in biancorosso e un presente che si chiama Casarano (dall'anno prossimo in D), e Marios Oikonomou, un'avventura da dimenticare in riva all'Adriatico e un'esperienza ben più fruttuosa in patria, condita da quattro apparizioni e un assist in Champions League con la casacca dell'Aek Atene. Tanti nomi, diverse storie e un unico comune denominatore: un passato che non si dimentica, ma che adesso sembra distante anni luce. 

Sezione: Bari / Data: Lun 10 giugno 2019 alle 18:45
Autore: Antonio Bellacicco
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