Son bastati 90 minuti fatti bene a Nicola Turi per conquistarsi la fiducia di mister Cornacchini e di tutta la gente di Bari, che da tempo attendeva con trepidazione l'affermarsi di un figlio della propria terra all'interno della prima squadra. Il terzino, emozionato per la prima apparizione al San Nicola e volenteroso di confermarsi in trasferta a partire da Acireale, si è concesso in una breve intervista alla Gazzetta dello Sport: "Contro il Locri ero molto teso. Davanti a tanta gente ho provato l'emozione più forte della mia vita. Ringrazio Cornacchini per i complimenti. Domenica scorsa ho badato alle cose essenziali, soprattutto alla fase difensiva. Potendo, mi piacerebbe spingere un po' di più. Ho il sogno di crescere insieme al Bari. Punti di riferimento in squadra? Brienza Floriano. Tutti dovrebbero ammirarli anche in allenamento". 

Nemo profeta in patria. Un proverbio che si addice perfettamente ai diversi baresi scesi in campo di recente con la casacca della propria città: "Forse occorre credere di più nei giovani del territorio -aggiunge lo stesso giovane difensore- Stellone mi portò in ritiro con la squadra, due anni fa. Ma in campionato trovai spazio solo in panchina. Dopo una fugace esperienza nel Vicenza, sono tornato nel mio Bari da svincolato. E' cominciata un'altra storia, con una nuova società. Vorrei viverla a lungo, risalire con la maglia biancorossa nel calcio che conta. E' bellissimo giocare nella squadra della propria città". 

Sezione: Bari / Data: Ven 02 novembre 2018 alle 10:25
Autore: Antonio Bellacicco
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