Lo si sapeva, ci sarebbe voluta la classica impresa. Il Bisceglie è andato a un passo dal colpaccio al cospetto della capolista Lecce: il muro nerazzurro ha tenuto fino al minuto 81, prima di crollare sotto i colpi di bomber Saraniti, giunto alla seconda marcatura con la maglia giallorossa. Niente da fare, dunque, per gli uomini di Alberga, che rimediano la terza sconfitta consecutiva, restando fermi a quota 27 punti e rischiando seriamente di vedere ulteriormente ridotta la distanza dalla zona playout (in attesa delle partite di domani). Ma gli spunti positivi, stavolta, non mancano.

La prestazione della squadra ha lasciato soddisfatti tifosi e dirigenti. L'impressione, neanche troppo infondata, è che gli stellati se la siano giocati alla pari contro una compagine dalla caratura tecnica nettamente superiore. C'è stato agonismo, c'è stata voglia di lottare su tutti i palloni. Petta e compagni hanno esibito una feroce reazione, rendendosi capaci di rimettere in equilibrio la partita, dopo un gol -quello firmato da Torromino- che avrebbe potuto spezzare le gambe a chiunque. La mancanza di un'effettiva guida tecnica non si è fatta sentire. I nerazzurri non si sono lasciati deconcentrare da quanto avvenuto in settimana. L'esonero di Zavettieri, la confusione che inevitabilmente ne è scaturita non sembrano aver lasciato particolari tracce nella mente dei calciatori. 

Adesso, però, servono i risultati. A partire da Castellamare di Stabia. Per tornare a muovere la classifica e per allontanare lo spettro di un'inaspettata lotta per evitare la retrocessione. 

Sezione: BISCEGLIE / Data: Sab 10 febbraio 2018 alle 13:30
Autore: Antonio Bellacicco
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