Mancini commenta così la gara dei suoi: «In effetti abbiamo perso un po' di equilibri in difesa da quando è fuori Jurkic e quindi abbiamo sofferto un po' da quel lato anche perché mancava anche Montinaro. Non abbiamo fatto molta pretattica in settimana perché c'erano quattro giocatori che non si sono allenati. Primo tempo da cancellare, squadra irriconoscibile. Bisogna dare atto all'Andria che ha impattato bene alla partita. Il loro tecnico si vedeva che ci conosceva e ha lavorato sui nostri punti deboli. Nel secondo tempo molto meglio soprattutto a livello di mentalità, siamo andati in vantaggio con un rigore discutibile secondo me, anche il loro a dirla tutta. Ci teniamo stretto il punto, è sempre un passo verso l'obiettivo. Fino a che l'obiettivo era lontano abbiamo mostrato molta più fame e voglia. Dopo Trapani e Catania abbiamo un po' rallentato, dobbiamo tornare ad essere il Bisceglie di qualche giornata fa. Ci dispiace perché volevamo fare una partita diversa. Il calo fisico è fisiologico, non si può stare sempre al massimo. Lo sapevo che prima o poi avremmo pagato un po' questo, ma non dobbiamo trovare alibi, dobbiamo continuare a lavorare per raggiungere l'obiettivo. Un po' di rilassamento mentale c'è. Più ci avviciniamo al traguardo e più sembra che stiamo spegnendo la luce. Con questo atteggiamento sarà difficile raggiungere i play off che fino a due giornate fa erano un obiettivo alla portata. La rosa era ristretta, oggi ho voluto dare una chance a Prezioso, perché speravo di sfruttare le sue qualità. Lui è un ragazzo che ha bisogno di giocare perché è reduce dall'infortunio. Oggi ci aspettavamo qualcosa di più da lui come da tutti. Secondo me oggi era la situazione migliore per tirar fuori qualcosa in più. Uno stadio di Lega Pro con tutta questa gente e questa organizzazione sugli spalti non si vedono tutti i giorni. Dobbiamo trovare la determinazione e la rabbia perché se non hai l'atteggiamento giusto non funziona nulla. Cosa fare? Vincere una partita quanto prima.»

Sezione: BISCEGLIE / Data: Sab 31 marzo 2018 alle 19:28
Autore: Cristina Scarasciullo / Twitter: @CristinaScara
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