Il Bisceglie chiama, la città non risponde. L’eloquenza dei dati raccolti in questo inizio di stagione smentisce qualunque possibile ipotesi alternativa: il forte strappo venutosi a creare nel corso dell’ultima estate tra tifosi e società, a seguito dell’ormai nota vicenda che ha coinvolto l’ex presidente Nicola Canonico, sembra ancora lontano dal ricucirsi definitivamente. Le presenze sono ridotte al lumicino e la tifoseria organizzata continua a voltare le spalle al nuovo corso nerazzurro.

A confermare questa tendenza, non del tutto inaspettata, ci pensano i numeri relativi alle prime sei gare disputate tra le mura amiche: una media di 437 spettatori a partita, che fa del Gustavo Ventura uno degli impianti meno affollati della categoria. Dai 300 fedelissimi della prima contro la Vibonese ai 397 della terza contro la Casertana, passando per i 422, i 400 e i 460 delle sfide contro Matera, Sicula Leonzio e Paganese e arrivando ai 644 del derby perso con il Monopoli. Un record per questa stagione, favorito parzialmente dalla nutrita rappresentanza di tifosi ospiti. Dato, quest’ultimo, che fa comprendere in maniera alquanto efficace la portata della situazione: le attese, seppur non particolarmente entusiasmanti, erano comunque differenti.

L’assenza di una campagna abbonamenti può aver contribuito, ma è evidente il sussistere di un problema di fondo a monte. Problema che, se non risolto nel più breve tempo possibile, potrebbe condizionare in negativo il futuro del calcio biscegliese.  

Sezione: BISCEGLIE / Data: Gio 15 novembre 2018 alle 14:00
Autore: Antonio Bellacicco
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