Un buon punto e un segnale importante. Un pareggio a Nocera Inferiore, in questa situazione, va apprezzato. Nonostante gli evidenti limiti messi in mostra dai padroni di casa, a tratti volitivi, a tratti molto pasticcioni anche nei fondamentali. Un Brindisi ben messo in campo, equilibrato, ha rischiato poco. E di questi tempi non è mica un qualcosa di scontato. Un pareggio giusto, tutto sommato, anche se ai punti avrebbe vinto la squadra di Ciullo. Ma ai punti, nel calcio, non vince nessuno. Altrimenti sarebbe basket. E allora capita che la partita finisca a reti bianche, con D'Ancora fermato all'incrocio...dei pali. Nel complesso un punto che fa morale, che serve a cancellare immediatamente il derby perso contro il Taranto, muove la classifica e dà una tranquillità di fondo che sembrava un miracolo. Almeno per quello che si vede sul campo. Un punto da cui trarre diverse indicazioni, diversi segnali: Boccadamo, così, è da Serie C; Ancora è tanto leader quanto uno dei pochi capaci di fare la differenza; la mediana regge bene; Capone non ha fatto rimpiangere la saggia scelta di non rischiare il diffidato Fruci. E poi, anzi: e soprattutto un segnale dalla panchina. Non è subentrato nessuno: undici calciatori hanno iniziato la partita e in undici l'hanno terminata. Perché? Perché cambiare un under del 2000 sarebbe un'impresa, perché la panchina è corta, e pur avendo fuori gente come Zappacosta o Merito, Ciullo avrebbe dovuto cambiare troppo. E non se l'è sentita, come ha ammesso. Un buon punto e un segnale importante: perché il Brindisi con un paio di innesti e con la capacità di accelerare al momento giusto, anche grazie a forze fresche e a qualche punto di riferimento in meno per gli avversari, probabilmente avrebbe vinto. Probabilmente. 

Sezione: Brindisi / Data: Lun 13 gennaio 2020 alle 22:03
Autore: Giuseppe Andriani / Twitter: @peppeandriani
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