Il punto - Bari, il pareggio di Salerno non rappresenta la svolta

Il pareggio di Salerno non si può considerare la svolta per i biancorossi di Colantuono. Anzi, già parlare di ‘svolta’ a 4 giornate dal termine del campionato vuol dire parlare di una situazione sicuramente non delle migliori. Il Bari esce dall’Arechi di Salerno con un punto in saccoccia ma palesando i soliti limiti: quello che riguarda la manovra e quello più grande che riguarda la pericolosità della squadra di Colantuono.

I biancorossi negli ultimi 10 match hanno segnato 3 gol, di cui 2 nello stesso match al mal capitato Latina. Qualcosa, quindi, sicuramente non va. Ed anche ieri a Salerno si è visto: praticamente nessun tiro in porta ed ancora una volta match terminato  a reti bianche. In compenso, però, è arrivato il punto che permette di non far soccombere definitivamente una squadra che, dopo le cinque sconfitte esterne, sembrava morta. Un Bari convalescente ha dato qualche segnale di ripresa ma da qui a parlare di una svolta o di un cambiamento ce ne passa, perché è solamente grazie ad un campionato assolutamente equilibrato, ed a tratti mediocre, se il Bari con 13 sconfitte in campionato può ancora sognare di agganciarsi al treno play-off.

Ma il match di ieri a Salerno non ha risolto nessun problema: lacune che, forse, non si risolveranno mai ma che a tratti si possono limitare al massimo, magari affidandosi all’estro dei fuoriclasse per la categoria, che al momento sono in infermeria.

Le prossime quattro partite: Pisa ed Ascoli in casa ed Avellino e Spal in trasferta rappresentano l’ultimissima occasione per salire su un treno che va molto, molto piano e su cui il Bari ha il dovere di salire.

Il punto di Salerno è soltanto un punto per la speranza, per non soccombere e tenere accesa la fiammella con la speranza che qualcosa cambi perché in queste occasioni- con la rosa di cui dispone il Bari- basterebbe veramente poco per cambiare le sorti di un campionato. Crederci è un obbligo ma solo se lo spartito non è quello visto a Salerno.