Volge al termine l’ennesima stagione fallimentare dei biancorossi, che hanno ancora una flebile speranza che la matematica li consegna . Ma oltre la matematica c’è veramente poco: il Bari è una squadra sportivamente alle pezze, che non riesce più a vincere neanche al San Nicola contro l’ultima della classe, il Pisa, chiaramente in difficoltà a causa di un anno travagliato e delle penalizzazioni rimediate. I biancorossi incappano nel secondo 0-0 consecutivo che dimostra i limiti di una squadra che nelle ultime 11 partite ha segnato solamente 3 gol e che nelle ultime 5 partite ha collezionato solamente 2 punti: numeri terrificanti.

Nonostante, però, questo tragico momento che il Bari si trascina da più di un mese, i playoff sono ancora ad un tiro di schioppo: 3 punti dal Carpi e dallo Spezia.  Cosa può spingere, però, una piazza a credere ancora in questa squadra? E’ una risposta che nessuno riesce a darsi, anzi la risposta più importante l’hanno data proprio i tifosi: solamente 3.000 paganti, oltre ovviamente ai 10.000 abbonati, in uno stadio deserto e soprattutto amareggiato. Record negativo  stagionale che è la naturale conseguenza di una serie di prestazione che stanno facendo disinnamorare i tifosi.

Ed ora? Sembra il solito finale di stagione vissuto negli ultimi due anni, ennesima permanenza in B, nonostante alla griglia di partenza si partisse come ‘protagonisti’. La società del neofita presidente Giancaspro non deve commettere l’errore dei suoi predecessori: il Bari deve ripartire dalla base che, nonostante tutto, quest’anno è riuscito a costruire. Perché non si può pensare di cambiare direttore sportivo, allenatore e 10-15 giocatori per poi ottenere i risultati in poche giornate: questa è una strategia che gli ultimi anni hanno mostrato come totalmente fallimentare.

Il Bari ha l’obbligo di ripartire dal direttore sportivo Sogliano per provare a raccogliere i frutti di due campagne acquisti numericamente importanti. Il Bari quest’anno hanno provato l'all-in ma, con tutta probabilità, non è riuscito a  sbancare il tavolo: ora, però, non deve avere fretta ma deve rimettere insieme i cocci e programmare la prossima stagione, anche con un altro allenatore ma con un’idea tattica ben precisa e con una base già costruita. L’importante è che non venga fatta l’ennesima rivoluzione perché  sarebbe la dimostrazione di non aver imparato dal passato. Bari, a te la scelta!

Sezione: Focus / Data: Mar 02 maggio 2017 alle 11:02
Autore: Davide Abrescia
vedi letture
Print