Il momento è delicato e difficile per il Foggia. Non solo per il rendimento in campionato - tutto ancora aperto ma finisse oggi scatterebbe la Serie C - ma anche per alcune difficoltà di carattere economico. La penalizzazione, tanto temuto, sembrerebbe scongiurata, ma è evidente che per il futuro serviranno nuove liquidità e nuovi ingressi societari per salvare il patrimonio del calcio professionistico ed in particolare la Serie B. E' fondamentale ricordare il passato per apprezzare quello che oggi c'è: nel 2012 il club era precipitato in D per la prima volta nella sua storia dopo il fallimento dell'esperienza bis di Casillo. Poi, nel giro di 5 anni, una graduale risalita verso la seconda serie calcistica nazionale. 

Un patrimonio da salvaguardare, dicevamo. E la società - malgrado gli atti vandalici dei giorni scorsi che hanno fatto il giro d'Italia - ha voluto dare fiducia ai tifosi. Quelli veri, più accesi. Permettendo loro di assistere agli allenamenti a porte aperte: Agnelli e compagni hanno bisogno di riconciliarsi con la parte più sana della piazza rossonera. Perché nulla è ancora perduto: la B è una lunga battaglia ricca di ribaltoni. 

Il Cittadella, prossimo avversario, non regalerà nulla. I veneti provano a rilanciarsi in ottica playoff: l'obiettivo è dare continuità a quanto di buono fatto nelle due ultime stagioni. Per il Foggia i ricordi contro gli uomini di Venturato sono dolci: nel 2015/16 nel doppio confronto di finale arrivò il secondo storico trionfo in Coppa Italia Serie C (l'altro è datato 2006/07). Ai superstiti di quello scontro non resta che far rivivere quel passato anche stavolta. 

Sezione: Foggia / Data: Gio 14 marzo 2019 alle 19:15
Autore: Domenico Brandonisio
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