Fresco di rinnovo contrattuale, il difensore del Foggia Marco Zambelli questo pomeriggio ha parlato ai microfoni dei giornalisti nella sala stampa dello stadio Pino Zaccheria. Di seguito le sue parole, raccolte da CalcioFoggia.it.


Sono contento di essermi meritato sul campo la riconferma nel Foggia ed ho grande voglia. La società ed il direttore hanno dimostrato di volermi ancora e sono contento di aver rinnovato per due anni. Vogliamo dimostrare non solo sul campo ma anche dal punto di vista caratteriale chi siamo": esordisce così Zambelli in conferenza stampa.

Zambelli minimizza il problema della penalizzazione: "Sappiamo che c’è la penalizzazione ma so che l’anno scorso abbiamo fatto un gran ritorno mettendoci alle spalle tutti i problemi all’esterno dello spogliatoio, e la stessa cosa dovremo fare quest’anno. Servirà essere bravi in campo e giocare bene, ma anche uomini e persone che credono di poterlo fare, sia tra gli esperti che tra i giovani. Chi è qui e chi arriverà sarà perché ci crede. Questo sarebbe il minimo da offrire a questa piazza e chi ha lavorato in questi mesi mettendo il massimo". Però in passato proprio a Zambelli fu fatale una penalità: "Ebbi una penalizzazione di meno 7 nel Brescia ma la ricevemmo a marzo e ci uccise. Probabilmente averla all’inzio è meglio di averla in corso d’opera, anche se ovviamente sarebbe meglio non averla e basta. Credo che parlarne possa protare idee negative. Sarà una montagnetta in più da scalare. Sappiamo che potrebbe essere rischioso psicologicamente, quello che chiediamo è vicinanza a prescindere da tutto, anche se so che non è facile e che i risultati aiutano, ma questo non è un anno come gli altri e ragionare come in passato non sarebbe utile. Dovremo affrontarlo in maniera diversa sotto qualsiasi ambito per raggiungere l’obiettivo comune della salvezza”.

L'ex Empoli è contento della sua prima stagione in Capitanata ed ha voglia di cavalcare l'onda: "Non ho capacità balistiche o tecniche per fare la differenza magari in zona gol, ma voglio essere quello del finale della scorsa stagione e per essere così bisogna lavorare e mettere la massima dedizione. La carriera e quanto fatto prima conta poco, bisogna sempre dimostrare di essere ok. Ho firmato due anni e l’ho fatto perché voglio dare una mano fino in fondo alla causa Foggia, se non mi sentissi pronto non avrei firmato. Era già stato pattuito a parole con il ds Nember ed è stato un insieme di situazioni e momenti. Le cose difficili sono anche più belle. Qui ho incontrato persone che ruotano intorno alla società che non lo fanno solo per lavoro ma che lo fanno con passione, cuore e sofferenza. Mi piacerebbe tornare un giorno e dire di aver dato il massimo ed aiutato le persone a raggiungere i propri obiettivi". 

Sul nuovo allenatore Zambelli non ha dubbi: "Con Grassadonia ho lavorato ancora poco ma posso dire di aver trovato un allenatore che lavora sugli stessi concetti difensivi e ci richiede un’attenzione particolare verso i particolari, il lavoro di linea e di reparto. Il mister ha detto che potrà proporre qualsiasi cosa ma la differenza poi la faremo noi con la nostra unità di intenti". E poi aggiunge: "Quando un modulo porta risultati di solito non si cambia perché magari porta sicurezze e certezze. Da giocatore ti dico che la possibilità di lavorare su diversi moduli sia importante per la crescita di un calciatore. Inoltre è importante avere un allenatore che possa avere la capacità di cambiare nei momenti di difficoltà".

Sezione: Foggia / Data: Mer 11 luglio 2018 alle 18:29 / Fonte: CalcioFoggia.it
Autore: Francesco Ippolito / Twitter: @fraccio
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