Dall'inferno al paradiso: andata e ritorno. Il 2018 della Virtus Francavilla si era aperto con dieci partite senza vittorie, a cui vanno aggiunte le ultime due del 2017, per una serie complessiva di 12 incontri di digiuno. Un momento difficile, tutt'altro che facile da superare. Il tecnico D'Agostino era sembrato più volte a rischio, poi la scelta lungimirante della società biancazzurra di continuare a puntare su un tecnico che, a conti fatti, si è riscattato alla grande tra aprile e maggio. Dal pari per 2-2 a Fondi, al pareggio di Catania, con un ultimo giorno di mercato invernale che aveva regalato due colpi importanti, entrambi dal Bisceglie: Lugo Martinez e Partipilo. Ma i risultati non sono arrivati subito, anzi. I pareggi, a reti bianche, con Rende e Reggina, poi il ko pesante, in casa, contro la Casertana, allo scadere. Un colpo difficile da digerire, e la prima reazione: il 2-2 a Lentini contro la Sicula Leonzio, quando i biancazzurri perdevano 2-0. Altri tre pareggi, e poi il primo successo: era il 31 marzo, a Siracusa contro l'Akragas, già retrocesso, di fatto, per la pesante penalizzazione. Tre mesi pieni per i primi tre punti dell'anno, ma da lì la svolta.

La settimana dopo a Brindisi cadde un Trapani lanciato verso il primo posto e la promozione in B. E il pareggio, all'ultima giornata, ad Andria contro la Fidelis. Il primo gol di Lugo vale l'accesso ai playoff per la promozione in B e un altro sogno, tutto da vivere.
I playoff sono stati il punto più alto dell'anno della Virtus: a Monopoli, da sfavoriti, D'Agostino mette in campo un vero e proprio miracolo tattico. Finisce 1-0, con Partipilo mattatore dell'incontro. Il turno successivo è a Castellammare di Stabia: l'impresa, questa volta, è solo sfiorata: Partipilo ne fa due, Prestia segna da fuori area, ma finisce 4-3 per i campani. Una Virtus bellissima si ferma, e dà il via alla rivoluzione estiva.

Via D'Agostino, arriva Zavettieri. La prima partita ufficiale è un ko a Salò contro la Feralpi, poi testa al campionato, con tutti i ritardi del caso. La squadra, che vede diverse partenze (Albertazzi, Biason, Prestia, Sicurella, Madonia) e tanti arrivi: spicca il bomber del Monopoli Manuel Sarao, ma anche il difensore Sirri, che con Marino e Mengoni, la cui esperienza è durata poche settimane per problemi personali, va a sostituire per intero il pacchetto arretrato.

L'inizio del campionato è altalenante: sconfitta a Cava, poi successo a Rieti, altre due partite perse prima dell'exploit di Matera e Vibo, contro la Reggina, con due vittorie in trasferta. Ma da lì la Virtus ne perderà tre consecutive, compresa la Coppa, e il ko di Vibo Valentia contro la Vibonese, un dramma sportivo per il risultato (5-0), costa la panchina a Zavettieri, mai entrato davvero in sintonia né con la squadra, né con la tifoseria. Al suo posto arriva Trocini, che si prende subito la vittoria contro il Siracusa. Il cambiamento, poi, arriva anche in seno alla dirigenza: via Fracchiolla, dimissionario, ecco Mariano Fernandez come direttore sportivo. E il finale di anno vede i biancazzurri salutare il 2018 da imbattuti da tre gare. Vittoria fondamentale in ottica salvezza con la Paganese, poi il pari di Bisceglie, con qualche recriminazione, e lo stop imposto alla Juve Stabia, in una delle partite migliori dell'intero anno solare. La Virtus c'è. Dovrà rafforzarsi sul mercato, ma programma un 2018 in cui continuare a stupire. Dall'inferno al paradiso, nel 2018: con tanto di sogno playoff e imprese collezionate. Il 2019 sarà ancora all'insegna della solita, vecchia, parola d'ordine: stupire.

Sezione: Francavilla / Data: Lun 31 dicembre 2018 alle 16:03
Autore: Redazione TuttoCalcioPuglia.com / Twitter: @redazionetcp
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