31 anni e non sentirli: se ti chiami Daniele Marino tutto (o quasi) è possibile. A Rieti è arrivato anche il primo gol della stagione per il romano classe 1988: lesto a sfruttare una ribattuta da pochi passi sugli sviluppi di un calcio di punizione. Le punizioni, sì: quelle mattonelle “maledette” per lui quest’anno che ha centrato per ben due volte l’incrocio dei pali, una volta al Giovanni Paolo II, l’altra a Monopoli in Coppa Italia. Che in quei piedi ci fosse della qualità non è sicuramente un mistero, dato che a 18 anni giocava nella Primavera dell’Inter.

Nonostante quest’anno non abbia trovato tantissimo spazio, quelle volte che è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente: solo sei volte è partito da titolare, infatti. Tanto sacrificio e dedizione alla squadra, tanta umiltà calcistica che l’ha portato anche ad adattarsi come mediano (nello storico derby vinto contro il Bari), per lui che è prettamente un centrale di difesa. Ma si sa che per giocatori come lui il piazzamento è soltanto un dettaglio: la dedizione di sacrificarsi per il bene del gruppo, invece, quella sì che è una prerogativa. A Rieti ha sostituito Zenuni in mezzo al campo, non un compito da poco, che però ha soddisfatto in pieno Trocini. La ciliegina sulla torta è arrivata con il gol, il primo in stagione quest’anno. Una piccola soddisfazione personale con l’obiettivo, magari, di eguagliare il bottino dello scorso anno, dove ha siglato due gol: magari superandolo, arrivando a quello di tre stagioni fa, quando con la maglia dell’Akragas ne segnò addirittura tre.

Sezione: Francavilla / Data: Mar 05 novembre 2019 alle 09:00
Autore: Stefano Di Bella / Twitter: @Dibella97
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