Quando il talento sorpassa la logica, il tempo si adegua e non riesce a lasciare il segno. Francesco -detto CiccioBrienza è la perfetta testimonianza della validità di questo basilare concetto: 39 primavere alle spalle, una tenuta fisica invidiabile e una classe che va a sfiorare l'infinito. Quasi come il buon vino, che, invecchiando, migliora: alla stessa maniera il fantasista biancorosso, classe 1979, non sembra essere affatto intenzionato a perdere il suo squisito sapore. L'ulteriore dimostrazione di ciò è tutta nei circa 89 minuti disputati ieri sera contro il Carpi di Calabro, che gli sono inevitabilmente valse la meritatissima palma di migliore in campo.

Corre come un ragazzino, sgomita come fosse l'ultimo arrivato, ma -soprattutto- inventa magie di altissimo livello. Come quella che, al minuto 45, consente al Bari di raddoppiare il proprio vantaggio e di mettere, così, in ghiaccio il risultato: controllo palla pregevole, sinistro chirurgico dalla lunga distanza e pallone che va ad infilarsi alle spalle dell'incolpevole portiere avversario. L'ennesimo coniglio estratto da un cilindro realmente senza fine. 

Sezione: In primo piano / Data: Sab 19 maggio 2018 alle 13:00
Autore: Antonio Bellacicco
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