Un petalo che vola via, come un velo pietoso che vorremmo stendere sullo stato del San Nicola. Salta anche il telone sulla Curva Nord, il dodicesimo, uno degli ultimi a tenere botta. E mentre il Bari sorride in campo, intervenire sullo stadio resta un passaggio fondamentale per il futuro del club biancorosso. Non è un caso che il patron Luigi De Laurentiis sia tornato sull'argomento: migliorare quella che ormai è una cadente cattedrale nel deserto è uno dei primi pensieri della proprietà, oltre che uno dei motivi che potrebbe spingere la famiglia a spostarsi, da Napoli a Bari sull'asse del sud. Discorsi per il futuro, ora c'è un presente che vola via. 

Meglio toglierli tutti, a questo punto. Petali di un fiore ormai spelacchiato: doveva essere un gioiello, resta un'astronave che non ha mai preso davvero il volo. Tra i simboli di quel gigantesco passo falso che è stato Italia 90, e di tutto ciò che il nostro calcio non ha fatto negli anni successivi. Per oggi, meglio svuotare lo stadio di quelli che ormai son diventati orpelli a chiazze bianche, uno sì e no. Per domani, una città come Bari non può andare avanti con uno stadio fatiscente. Per restare alla metafora di LDL, al momento è un luna park, ma di quelli sinistri sulle cui montagne russe non saliresti mai per paura che cada. 

In campo, dicevamo. Il Bari ha otto punti di ritardo dalla Reggina. C'è chi recrimina per lo 0-3 dei calabresi, anche se col Rieti probabilmente sarebbe finita comunque così. E poi che colpa ne avranno mai Toscano e i suoi per il caos dei laziali? La distanza, comunque, è colmabile. Seguendo una sola strada: pensare a sé stessi. Da qui a fine anno sarà un piccolo tour de force, poi il mercato, poi la volata. Il Bari faccia il suo, ché ha tanta qualità da poter andare più veloce di tutti. 

All'improvviso, il Bisceglie. Chiudiamo con la squadra di patron Canonico, che dopo l'annunciato disimpegno si è scatenato sul mercato. Armeno, Karkalis, Letizia. La miglor risposta possibile per chi immaginava un club in dismissione. Ora aspettiamo di capire cosa questo rinnovato interventismo sul mercato stia a significare: un nuovo entusiasmo? È il lato positivo della medaglia. Quello negativo è che, se a metà novembre ti ritrovi a tesserare tre svincolati, certifichi che qualcosa non ha funzionato finora. Meglio guardare il lato positivo. 

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 21 novembre 2019 alle 00:00
Autore: Ivan Cardia
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