E rieccoci qui, dopo le festività natalizie. Per il Bisceglie è proprio il caso di dire “anno nuovo, vita vecchia”. Il 2020 dei nerazzurri si è infatti chiuso con una sconfitta in quel di Catanzaro e con una classifica che ai tifosi nerazzurri non può che riservare tribolazioni.

Come già accaduto in altre uscite, anche stavolta non si può certo negare che la formazione di mister Mancini non ci abbia provato. Ma l’impegno e la voglia di non mollare servono a poco se poi la classifica dice che la zona salvezza è lontana nove punti, mentre le ultime due squadre della classifica (Rieti e Sicula Leonzio) distano rispettivamente due e tre lunghezze. E domenica al “Ventura” arriva la capolista Reggina, desiderosa di riscatto dopo lo 0-3 rimediato sabato scorso a Cava de’ Tirreni. I numeri sono impietosi, visti i 35 punti di distanza tra le due squadre e le 15 vittorie ottenute dai calabresi a fronte delle appena due ottenute dai pugliesi. Insomma il rischio di una partita a senso unico, sulla falsa riga di quelle contro Potenza e Bari, esiste e farlo notare non significa voler male al Bisceglie, ma semplicemente guardare la realtà per quella che è.

A ben guardare, però, i discorsi fatti finora lasciano il tempo che trovano se in casa nerazzurra non tornerà ad essere centrale una parola che negli editoriali passati è comparsa in maniera pressoché sistematica: chiarezza. Concentrarsi sul campo e, magari, sul calciomercato di gennaio è uno sforzo inutile se prima non verrà chiarito una volta per tutte cosa accadrà al club nerazzurro una volta che su questo campionato calerà il sipario. “Repetita iuvat”, dicevano i latini. Appunto!

---> Per seguirmi su Facebook CLICCA QUI!

Sezione: L'editoriale / Data: Mar 14 gennaio 2020 alle 00:00
Autore: Vincenzo Murgolo / Twitter: @@VincenzoMurgolo
vedi letture
Print