Resta il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Discorso che vale, ovviamente, anche per la classifica. Il Lecce cade a Palermo e lo fa pagando a caro prezzo errori individuali e collettivi.

Se da una parte per gli attaccanti non è stata una partita semplice (Mancosu mai nel vivo della gara, Falco autore di due tiri pericolosi e nulla più, La Mantia poco assistito ed unica spina nel fianco della difesa rosanero), dall'altra i difensori e soprattutto i centrocampisti hanno sofferto molto nei duelli uno contro uno. Il centrocampo, inedito e rischioso scelto da Liverani, si è appiattito a protezione della difesa senza mai provare le incursioni in avanti (Haye impalpabile, Majer ha provato a fare il suo e autore della prima disattenzione, arrivando in ritardo sul tiro vincente di Trajkovski).

Il black-out iniziale stride un po' con le parole del presidente Sticchi Damiani e dello stesso Liverani, che dopo la scoppola di Cittadella avevano chiesto grinta e umiltà. E adesso c'è il Foggia: il rischio, impensabile fino a due giorno fa, è che a perderci qualcosa in caso di risultato negativo sarebbero proprio i giallorossi.

Sezione: Lecce / Data: Dom 03 marzo 2019 alle 10:30
Autore: Dennis Magrì
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