Mancosu, ai microfoni dei giornalisti, commenta il finale di stagione e la cavalcata verso la serie A: “Festeggerò insieme ai miei fratelli quando tornerò in Sardegna. Mio fratello ha fatto molto bene in America. Andare in America è il mio sogno ma per ora penso al mio Lecce. Il prossimo obiettivo è disputare la A con il Lecce”. 

“Andare in A non è mai stato un vero obiettivo. Quello che volevo era fare bene ovunque giocavo. Ora sono arrivato in A e cercherò di farmi trovare pronto a questa nuova categoria. Anche per la B non ero pronto, ho lavorato tanto e ora siamo qui”. 

“Non ho mai detto questo ruolo non lo posso fare o decidere al posto dell’allenatore. C’è voluto un po’ di tempo ma mi sono abituato presto a giocare sulla trequarti. Grazie anche ai gol fatti, ho avuto una maggiore spinta. Sono, però, sicuro che in C il trequartista non lo potrei fare. Ora in serie A vedrò quello che riesco a fare. Dopo queste settimane di relax bisogna ripartire con lavoro atletico per arrivare pronto al ritiro. Dal punto di vista fisico, la serie A cambia molto”. 

“Sono molto felice di giocare contro il mio Cagliari. Ancora non riesco a realizzare come ancora mi sembra strano essere in A. Molti mi fermano per dirmi che questa promozione è stata la più bella di tutte. Ci penserò con il passare del tempo”.

“Mi hanno fatto molto piacere le parole di Giacomazzi e di Di Michele. Mi piace molto il giocatore Giacomazzi perché mi ci rivedo. Il trequartista prima lo intendevo come venire a prendere palla, con mister Liverani invece punto più la profondità sostituendo la punta, a volte mi sono alternato anche con Pippo”. 

“Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato con una squadra. In questa stagione la squadra era tutta nuova quindi ho dovuto lavorare sugli automatismi. La partita che mi ha fatto capire che la serie A non era un miraggio è stata quella contro l’Ascoli. Non abbiamo sudato molto perché ci trovavamo a memoria, è stato un gioco perfetto”.

“Arrigoni è stato encomiabile con prestazioni di qualità e quantità come contro il Livorno. Si allena a 2000, lui è un esempio da seguire. Arrigoni mette il Lecce al primo posto nella vita, per me è stato uno stimolo. Un giocatore che mi ha impressionato per continuità è Scavone, sia in fase difensiva che offensiva”. 

“Io sono contentissimo per come è andata. Io non ho detto no al Cagliari, c’è stato un interessamento, nulla più. Alla fine è stato meglio per me e per tutti. Vivere la A da protagonista con il Lecce è molto meglio piuttosto che da gregario altrove”. 

“Mi fa molto piacere la chiamata della nazionale Sarda. Speriamo di poter rispondere con il permesso del Lecce. Noi abbiamo una identità precisa, così come anche questo territorio. C’è un’amichevole con la Corsica a breve”. 

“Nessuno ci ha mai chiesto di andare in serie A, per noi era diventato un obbligo perché lo meritavamo. Per me è stata una sorta di rivincita anche con me stesso. Ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno fatto emozionare”.

Sezione: Lecce / Data: Gio 23 maggio 2019 alle 16:20
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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