Tra le note più liete del campionato del Monopoli, c'è l'attaccante Doudou Mangni, messosi in mostra nelle ultime settimane con gol pesanti. L'attaccante ha svelato la sua storia, piena di diverse curiosità, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Non pensate che sia un nome d’arte, è il mio vero nome. Doudou in ivoriano ha un significato particolare, vuol dire desiderato. È stata mia mamma Denise a mettermelo. Sapete una cosa? Ho cercato invano di farlo scrivere sulla maglia del Monopoli. Mi hanno detto che in C non si può fare, va solo il cognome. Mi sarebbe piaciuto, è più orecchiabile. Mangni è troppo serio per un tipo estroso come me". 

"Sono nato a Roma - continua -. Avevo tre anni quando ci siamo trasferiti dalla Capitale a Lecco. È lì che ho iniziato a scoprire il calcio. Ho visto mia madre spezzarsi le reni per portarci avanti. Mio padre? Lasciamo perdere, non ho voglia di parlarne. Sono stati dei parenti ad accompagnarmi alla prima scuola calcio". Ma è a Bergamo che arrivò la svolta per il giovane Doudou: "Ricordo quando con il pullmino, all’uscita da scuola, ci accompagnavano a Bergamo tutti i giorni. Compagni di viaggio erano Conti del Milan e Gatti, quest’anno arrivato a Monopoli. E poi Gagliardini, Caldara e Grassi facevano parte di quella Primavera con la quale perdemmo la finale scudetto contro la Lazio di Keita".

E adesso, Monopoli è casa sua: "Non mi ero accorto che segno di più fuori, farò quadrare i conti anche al Veneziani. Il mio obiettivo? L’ho fissato, ma non lo dico. Saranno tanti a pagarmi le scommesse..."

Sezione: Monopoli / Data: Mar 18 dicembre 2018 alle 10:15
Autore: Gianluca Sasso
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