Monopoli, storia di una società seria e con idee chiare. Ora un mese per trovare il bomber

Tra le società più attive di C e del calcio pugliese spicca senza ombra di dubbio il Monopoli. Questa settimana ha visto il gabbiano agli onori della cronaca sportiva regionale per una serie di ufficialità ed operazioni andate in porto. Alcune di queste, ad onor del vero, erano state concluse già da qualche settimana. 

Da dove cominciare? Dalle riconferme. Come quelle di Zampa (imminente) e Rota, nonché del team manager De Carne. Poi spazio ai ritorni di Paolucci e Mangni, quindi agli arrivi di Pissardo, Pierfederici, Gatti, Berardi e la sorpresa De Angelis. Tutte mosse studiate e pianificate, sinonimo di programmazione e voglia di fare le cose in maniera equilibrata. Nonostante sia una piccola realtà, negli ultimi anni la società del Monopoli si sta distinguendo per la sua serietà: un patrimonio che città e tifosi devono tutelare quanto più possibile. Non stupiscano le voci - poi puntualmente smentite - circa un accostamento di Lopez al 'disperato' Bari: non è altro che un'ennesima conferma del lavoro certosino sin qui svolto. Importanti sono anche l'organizzazione extra-campo e, soprattutto, la capillare diffusione delle academy (con forte coinvolgimento del territorio della terra di Bari e non solo). Una storia partita dall'Eccellenza ben 7 anni fa. 

Questa città calcisticamente parlando ha sofferto tanto in passato: tra la seconda metà degli anni '90 ed i primi anni 2000 è rimasta senza calcio, se non con qualche timido tentativo di ripartenza dai campionati regionali. Ha visto anche una mancata iscrizione in Lega Pro Seconda Divisione ai tempi dei Ladisa. Ora, paradossalmente, rischia di diventare la prima squadra di un'intera provincia (o area metropolitana, che dir si voglia) in caso di accertato fallimento proprio dei galletti entro lunedì. Un primato che, nel caso, andrà suggellato dal reperimento di una punta di livello, per sognare e far sognare ai propri tifosi una Serie C (la quarta consecutiva) da protagonisti. Ormai ceduti Genchi e Sarao bisogna colmare ardentemente questa lacuna. C'è poco più di un mese di tempo: al ds Pelliccioni ed alla dirigenza il compito di riuscire in questa intrigante missione.