Siamo ancora a gennaio e, forse, è prematuro parlare di discorsi chiusi in campionato. Che sia in coda o anche in testa. Ma ha destato molte perplessità il rigore concesso in Bisceglie-Reggina ai calabresi, che com'è noto primeggiano in testa alla classifica del girone C di Serie C. Un rigore che ha provocato reazioni forti (quella di Canonico su tutte) ed ha lasciato, nei pensieri delle più immediate inseguitrici, anche grande sconforto. Pensiamo al Bari, ma anche al Monopoli: le distanze sono già siderali, certo. Nessuno ha intenzione di mettere in dubbio le qualità degli amaranto, accreditati alla vigilia del torneo assieme alla Ternana ed agli stessi biancorossi, tra i principali pretendenti per la vittoria finale del campionato. Vincere (o perdere, dipende dai punti di vista) così, però, fa male: ed è un peccato anche per i nerazzurrostellati, che dopo un'ottima prestazione e dopo aver mantenuto il vantaggio sino all'87', tornano clamorosamente a casa a mani vuote. Una punizione ingiusta e che condiziona, in questo caso anche la lotta salvezza. Anche solo un punto in più avrebbe fatto la differenza. 

L'episodio incriminato è quello accorso al 95': rigore per la Reggina e presunto tocco di mano di un calciatore locale in area, con Diallo che poi viene addirittura espulso per proteste. Denis, dal dischetto, trasforma al 98' dopo le proteste. Le immagini, però, non danno affatto contezza di ciò. Non confermano la decisione adottata dalla terna arbitrale. Verrà ricordato come il rigore della discordia, a torto o ragione. 

BISCEGLIE-REGGINA, IL RIGORE INCRIMINATO

https://www.youtube.com/watch?v=MCZVzCofVow

Sezione: Serie C / Data: Lun 20 gennaio 2020 alle 19:40
Autore: Domenico Brandonisio
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