"Perché il Bisceglie si ed il Cerignola no?". Diversi sportivi pugliesi si stanno ponendo nelle ultime ore questa domanda. Il riferimento, ovviamente, è legato alla partecipazione al prossimo campionato di Serie C: i nerazzurrostellati rivedono la luce dopo un mese e mezzo, per gli ofantini almeno per il momento svanisce la possibilità di riaffacciarsi tra i professionisti dopo 82 lunghi anni d'attesa. Con la società gialloblù pronta a far valere le sue ragioni presso altre sedi. Basterà? Una premessa è doverosa. Non siamo portatori di verità assoluta e nemmeno giuristi, anzi. Ma proviamo perlomeno - carte alla mano - a fare chiarezza sul perché siano state adottate determinate scelte. Che hanno seguito una determinata logica, di certo non possono essere considerate arbitrarie. 

ANTEFATTI - Il Cerignola ha conquistato il primo posto in graduatoria ripescaggi dopo aver battuto - nella finale dei playoff di Serie D - il Taranto con un notevole 5-1. Festa grande per le strade del centro cittadino, coi lavori al 'Monterisi' ancora da ultimare. In campionato il primo posto sfuma ufficialmente solo all'ultima giornata per via della penalizzazione del Picerno in seguito agli incidenti accorsi nella sfida contro il Taranto del 'Curcio'. I lucani, tuttavia, hanno mostrato durante il campionato un rendimento più costante. Il Bisceglie, al contrario, vince i playout del proprio girone contro la Paganese, ma perde quelli inter-girone contro la Lucchese. Una situazione, quest'ultima, inedita: il regolamento è cambiato a sole 5 giornate dalla fine del campionato. Fino ad allora gli uomini di Vanoli, visto l'ultimo posto d'ufficio del Matera e quello sul campo della Paganese, erano virtualmente salvi. E la compagine toscana - che durante il campionato aveva accumulato 23 punti di penalizzazione - fallisce tecnicamente poco dopo il successo del 'Ventura' tramite calci di rigore (risultato 1-0 per i pugliesi in 120', compensando il ko con lo stesso risultato maturato al 'Porta Elisa' nella gara d'andata). 

RICORSI RESPINTI E POI ACCOLTI - Dopo il 25 giugno, in seguito a diverse mancate iscrizioni/ incompletezza delle stesse, Bisceglie e Cerignola hanno teoricamente la C a portata di mano: requisiti economici ok, va però sistemato lo stadio a tempo di record. E nonostante le iniziali rassicurazioni entro il 5 luglio, nessuno dei due sodalizi viene inizialmente accolto tra i professionisti. Il CONI, però, ribalta le cose. I ricorsi di nerazzurrostellati ed ofantini vengono accolti, ma in maniera differente come spiegano le motivazioni (dello stesso CONI, ma anche le successive risposte della FIGC). .

BISCEGLIE - Il club di patron Canonico  "Risulta - si legge nella nota della Federcalcio - aver documentato le prestazioni dell’impianto di illuminazione, risultate conformi ai parametri richiesti, sulla base di una rilevazione tempestivamente eseguita il 4 luglio 2019;(...) Ne consegue che la A.S. Bisceglie non ha ex post integrato una documentazione originariamente lacunosa, bensì, a fronte di una valutazione negativa della Commissione formulata sulla scorta dell’interpretazione dei documenti fornita dalla Lega Pro, ha fornito una precisazione in merito alle circostanze di fatto esistenti all’atto della misurazione. Il ricorso merita pertanto accoglimento”. Stanti cosi le cose, il problema è stato nella forma, ma non certamente nella sostanza. Tutto cosi risulta in regola e soprattutto entro i primi termini previsti. Tant'è vero che lo stesso Gravina, poco dopo la bocciatura del Consiglio Federale, aveva parlato di 'peccato veniale' da parte degli adriatici. Ricorso che il CONI ha semplicemente 'accolto'. Una parolina importante, per capire le differenze col caso successivo...

CERIGNOLA - In casa Cerignola il problema rimane quello dello stadio. Ma non a causa dell'impianto d'illuminazione, bensì delle caratteristiche del terreno di gioco. Questo è quanto emerge dalla risposta FIGC: "Dall’analisi della documentazione prodotta dalla Società Audace Cerignola si rileva quanto segue: alla data odierna può considerarsi soddisfatto il Requisito n. 8 – Impianto d’illuminazione, ma non il Requisito n. 2 – Caratteristiche del terreno di gioco. [...] Il terreno di gioco e il campo per destinazione devono essere in erba naturale o in manto erboso artificiale approvato dalla FIFA tramite il rilascio di apposita licenza per gare di campionati professionistici “FIFA Quality Pro”, o in erba naturale rinforzato con erba artificiale “FIFA Quality Pro”; il solo campo per destinazione, se artificiale, deve comunque essere approvato da un laboratorio accreditato dalla FIFA tramite il rilascio di apposita Licenza”. Emerge pertanto che la nota prot. 899 del 22/07/2019 della LND non è in alcun modo sufficiente ad attestare la sussistenza del requisito infrastrutturale in quanto non corrisponde a quanto richiesto dalla riportata disposizione. [...] In conclusione si ribadisce che lo stadio “Monterisi” di Cerignola alla data odierna, così come alla data del 5 luglio 2019, non risulta rispettare i seguenti requisiti infrastrutturali di cui ai “criteri infrastrutturali” dell’allegato A) del Sistema Licenze Nazionali". E se il CONI (che ha accolto sì il ricorso, ma 'nei sensi di cui in motivazione') non si è basato sul principio della perentorietà, su questo aspetto sono invece intransigenti FIGC e Lega Pro. Tutto doveva essere a norma per tutti entro il 5 luglio, sia per i club in odor di riammissione che per quelli in odor di ripescaggio. Tra l'altro sempre lo stesso Collegio di Garanzia specifica come il parere finale sui Criteri Infrastrutturali spetti  comunque alla FIGC : "In particolare dalla documentazione allegata alla memoria del 22 luglio 2019 è comprovato che in data 18 luglio 2019 il direttore dei lavori, arch. Di Federico, ha rilasciato propria comunicazione di fine lavori attestante la definitiva posa del manto in erba artificiale (doc. 23 parte resistente) e che la Commissione LND ha concesso l'autorizzazione di utilizzo del campo a far data dal 4 agosto 2019, attestato in tal modo la possibilità di utilizzare il campo sportivo in erba artificiale Monterisi. Ne consegue che il ricorso deve essere accolto [...] ferma restando - si legge in chiusura nel comunicato CONI - la competenza della FIGC e dei relativi organi di procedere alla verifica della attuale sussistenza dei requisiti infrastrutturali relativi alle caratteristiche del terreno di gioco ed all’impianto di illuminazione, indicati come criteri “A”, di cui al punto 2) ed al punto 8) dell’allegato a), Titolo II, del C.U. n. 101/A del 17 aprile 2019". Interpretazioni e cavilli, ha poi aggiunto lo stesso Ghirelli, non sono ammessi. 

E ORA? - Seguendo questa linea il Bisceglie risulta in regola, il Cerignola invece no. Così viene meno anche la parità di ripescaggi e riammissioni, dando la priorità ai nerazzurrostellati per occupare il 60° posto in Serie C. Una cosa è certa: i festeggiamenti sono stati affrettati, anche se nel primo caso col sennò di poi è andata bene. Il parere del CONI non sembra necessariamente vincolante, visto che ad esprimersi in ultima battuta sono stati FIGC e Lega Pro. Naturalmente gli ofantini cercheranno ancora di far valere le proprie ragioni, ma imporsi non sarà semplice. Soprattutto considerando le parole di Ghirelli, che ha annunciato di voler ricorrere al TAR. 

Sezione: Serie C / Data: Ven 26 luglio 2019 alle 14:45
Autore: Domenico Brandonisio
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