E' un giocatore importante per il Taranto: domenica scorsa, contro il Gladiator, ha realizzato la doppietta che ha permesso al Taranto di Panarelli, insieme al gol di Manzo, di imporsi sui campani. Stefano D'Agostino, trequartista rossoblù, ai microfoni del corriereditaranto.it, ha parlato di quanto accaduto nelle ultime settimane nella gestione di Nicola Ragno e del suo apporto alla causa ionica.

“Taranto è una piazza che se non hai le spalle larghe ti toglie lucidità. Se trovi la chiave giusta per affrontare tutta la pressione che ti arriva dall’esterno allora puoi reggere a livello mentale quanto ti può capitare nel corso della stagione sia nel bene che nel male. Io credo di aver trovato la chiave giusta e qui sto veramente bene; in questo momento sono nel posto in cui vorrei essere, mi sento gratificato. Cosa non è andato con Ragno? Mi dispiace tanto per il mister, la notizia del suo arrivo a Taranto in estate mi fece molto piacere perché pensavo che un allenatore vincente come lui ci potesse dare quel qualcosa di più per poter raggiungere l’obiettivo che tutti ci siamo prefissati. Il presidente Giove ha allestito una squadra molto competitiva, credo che non ci siano molte rose del nostro stesso livello in tutti i gironi della serie D. Purtroppo come dicevo prima, Taranto non è per tutti e quando arrivi qui devi azzerare tutto quello che hai fatto prima, a meno che non arrivi da un club dello stesso blasone”.

Il fantasista genovese è diventato, ormai, un vero e proprio beniamino per l'intera tifoseria che, in lui, pone le speranze per il salto di categoria in Serie C: "Per me è un onore incredibile. So che ci sono stati giocatori, in passato, ben più importanti di me a Taranto ed è un orgoglio essere in questo momento un riferimento per i miei tifosi. Mi preme che i tifosi mi prendano ad esempio oltre che per i tanti gol messi segno, anche per il modo in cui rappresento questo club, in cui rispetto questa maglia, per i valori positivi che posso trasmettere alle nuove generazioni con il mio comportamento. Riguardo l’esultanza era per fa capire che il carattere per uscire fuori dai momenti difficili ce lo abbiamo, e vale lo stesso per Manzo, il cui modo di esultare è stato un po’ travisato ma era un modo per far vedere che ci siamo”.

Sezione: Taranto / Data: Ven 01 novembre 2019 alle 15:00
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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