Direttamente dal proprio profilo Facebook, dopo un lungo silenzio, Cristiano Ancora, ex calciatore del Taranto, è tornato a parlare della sua esperienza in rossoblù conclusasi agli inizi di dicembre.

”Ho preferito far passare un po di tempo,anche per smaltire un po di rabbia,ma credo sia  giusto e doveroso,a mente fredda ,fare un po di chiarezza.
Ho sempre disprezzato chi va via da un posto e,dopo,ne parla male,per il tanto famoso gioco delle parti,ma tra i  pochi pregi che mi riconosco uno di quelli e’ la coerenza.
Mai e poi mai nella vita potrei parlare male di un posto che,permettetemi,sento casa mia.
4 mesi di infamate da parte di una persona prevenuta e in malafede che ha anche il coraggio di ringraziarmi in tv per uscirne con l’immagine pulita(invano),non possono cancellare 4 anni d’amore,perche senza vergogna e’ questo il sentimento che ho provato per quella maglia.
Non esiste panchina e tribuna che mi abbia fatto male,ma quello che non mi sono mai spiegato,e’ l’ostracismo nei miei confronti,mi viene in mente dopo 1 giorno(1 GIORNO) dal suo arrivo di quel signore,la prima richiesta e’ stata che io andassi via(ovviamente rifiutai categoricamente pensando di avere le mie possibilita dopo il mio miglior campionato per rendimento),o la fascia di capitano tolta in Taranto-Sorrento,fascia che la gente con il rispetto mi aveva consegnato,o 9 ore di trasferte tra andata e ritorno sapendo gia di mandarmi in tribuna,o i 10 minuti giocati nelle amichevoli del giovedi con la juniores,e ciliegina sulla torta a 3 giorni dalla riapertura del mercato per i trasferimenti il divieto di spogliarmi nel mio spogliatoio perche dannoso per la squadra.io dannoso?che mi sarei buttato nel fuoco per quella maglia???
Quello che mi preoccupa e’ che una persona seria e corretta come il Pres.Massimo Giove che mi ha rispettato e riconosciuto tutto fino all’ ultimo giorno che ringrazio con il cuore insieme ai suoi figli  Mattia e Alessandra,sia in balia di un uomo (una persona),che e’ un grande oratore che a chiacchiere  si reputa umile,che nello stesso discorso mette in mezzo Dio,la scaramanzia,la famiglia,e le energie sottili.
A tutto e chiunque si puo mentire,ma esiste una cosa che non si possono raccontare stronzate:il tempo.
Il tempo dira’ se ho inventato tutto o se ho solo raccontato quello che ho subito,soffrendo,senza mai dire una parola,per il bene della squadra.
E il tempo smaschera sempre le persone,nel bene o nel male.
Concludo dicendo che spesso il calcio va di pari
passo con il
Dio denaro,importante ok,ma le
emozioni che ho provato indossando per 70 volte con orgoglio quell’armatura,non hanno prezzo.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno scritto in questi giorni,quelle che mi hanno fatto sentire a casa in questi anni,quelle  che mi hanno apprezzato per quello che sono come persona,quelle che mi hanno applaudito e  anche quelle  che mi hanno fischiato.
Posso  essere giudicato come il piu scarso giocatore passato dal tempio dello Iacovone,ma che sia da avversario o semplicemente a vedere una partita,sono sicuro di riabbracciarvi tutti con la testa ben alzata.
Ora ho solo la voglia di ritrovare il gusto della cosa che ho sempre sognato di fare,ma nel mio cuore un posto per i colori piu belli del mondo ci sarà sempre.SFT”
 

Sezione: Taranto / Data: Sab 29 dicembre 2018 alle 09:09
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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