Giunto lo scorso anno in riva allo Ionio come colui che avrebbe dovuto fare la differenza in zona gol, voluto dal mister Cozza e dallo staff tecnico, non ha però reso secondo le aspettative, siglando solo 4 reti in 19 apparizioni da dividere tra la gestione di mister Cozza e quella di mister Cazzarò: stiamo parlando di Manuel Pera, bomber classe '84 nativo di Lucca. La redazione di MondoRossoblu.it lo ha contattato per saperne di più circa la sua sfortunata stagione in rossoblù, cui ha fatto seguito una seconda parte di stagione con la casacca della Recanatese davvero straordinaria. Ecco l'intervista:

Per te quella dello scorso anno è stata una stagione in chiaroscuro. Sei partito vestendo la maglia del Taranto con la quale hai messo a segno 4 reti in 14 presenze; non proprio il massimo considerando il tuo curriculum. Cosa è accaduto a Taranto? Hai avuto difficoltà di inserimento? Siete prima partiti con mister Cozza per poi proseguire con mister Cazzarò. Come è stato il tuo rapporto con loro e con la presidenza di Zelatore e Bongiovanni?
"Personalmente non sono Cristiano Ronaldo, per cui può capitare ogni tanto di non realizzare i gol che ho sempre fatto. Eravamo partiti con un allenatore e poi, cambiando, abbiamo perso ulteriore tempo. Con quella società mi sono trovato male. Ovviamente se non ho fatto gol non è sicuramente colpa loro, però qualche problemino alla squadra l'hanno creato. Con gli allenatori mi sono trovato bene anche se dopo la quinta giornata entravo a sprazzi e non ho più trovato continuità".

Hai avuto modo, dopo essere andato via, di seguire le vicissitudini del Taranto? La società è cambiata e i tuoi ex compagni si sono arresi solo davanti alla Cavese nella finale play-off. Cosa servirebbe secondo te per vincere il campionato di serie D girone H, che è notoriamente uno dei più ostici?
"Sì, il girone H è quello caratterizzato dalla presenza di campi duri e da molto agonismo. Per vincere bisogna trovare un po' più di fiducia, che noi non ci siamo creati. Facendo 4-5 vittorie si porta il pubblico dalla propria parte. Se il Taranto parte bene può diventare difficile per le alte perché può contare su un grandissimo pubblico".

Nella sessione invernale di mercato ti sei trasferito alla Recanatese. Lì i gol sono arrivati; hai realizzato 20 reti trascinando la squadra marchigiana. Dal punto di vista personale ti sei riscattato; come è stata questa esperienza?
"Sì, mi sono riscattato con i gol, perché da un attaccante tutti cercano i gol. Quando sono arrivato lì la società mi ha subito trasmesso quella tranquillità che quella del Taranto non mi aveva trasmesso. Alla fine poi ho avuto ragione io; penso che se non fosse stato per Giove il Taranto avrebbe ripreso a navigare in brutte acque. Per uno che fa di questo sport il suo mestiere, la fiducia è tutto".

Si è detto che sei un giocatore che rende meglio in piazze piccole con tifoserie che non mettono una grande pressione; tu cosa rispondi?
"Posso dire che a Rimini, anche se non ha il bacino d'utenza del Taranto, c'erano nelle prime partite tremila persone ad aspettarci fuori lo stadio. Io ero venuto a Taranto per giocare davanti a diecimila spettatori e poi ho trovato la contestazione alla società, con poche centinaia di tifosi sugli spalti. Sono arrivato a Taranto e ho chiesto di giocare come unica punta, da solo davanti. Mister Cozza aveva concepito il modulo anche in funzione della mia richiesta. Con l'arrivo di Cazzarò invece si giocava a due punte. Ma, ripeto, se non ho fatto gol la colpa sicuramente è mia. Però, se ho fatto gol da altre parti e chiedo di essere accontentato in qualcosa qualcosa vorrà pur dire. Ho fatto 28 gol a Rovigo e 24 a Matelica, ma avevo sempre giocato punta centrale. Comunque ormai è passato; resta il rammarico di aver potuto fare qualcosa di più ma ora penso al futuro".

A proposito di futuro, dove giocherai la prossima stagione? Rinnoverai con la Recanatese?
"Sì, assolutamente; ho dato la mia parola alla società. A Recanati mi sono trovato molto bene e ci rimango molto volentieri".

Sezione: Taranto / Data: Ven 22 giugno 2018 alle 19:00
Autore: Attilio Scarano / Twitter: @AttilioScarano
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