I presupposti per continuare insieme sembravano esservi tutti, invece qualche settimana fa, attraverso un comunicato ufficiale, la Fidelis Andria annunciava l’interruzione del rapporto di collaborazione con il ds Fabio Moscelli, giunto alla corte federiciana come dirigente nel mese di novembre dopo esservi già stato qualche mese prima nella Fidelis post-fallimento. Ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com, in esclusiva, è intervenuto lo stesso Moscelli: dal passato al futuro, passando per un riepilogo generale riguardante la sua avventura in biancazzurro, sono stati diversi i temi affrontati dall’ormai ex dirigente andriese.

Direttore Moscelli, un addio per certi versi inaspettato: quali sono state le ragioni di questa separazione?
“Non esistono ragioni particolari, quantomeno per quel che mi riguarda: la società ha ritenuto opportuno agire diversamente, nonostante una mia riconferma sembrasse quasi scontata e, in più di un’occasione, era stata anche preannunciata. Rispetto la scelta, anche se non la condivido: ritengo di aver svolto un buon lavoro sia durante la mia prima esperienza da ds dell’Andria, sia durante quest’ultima, dove ho operato in condizioni sicuramente non semplici. Nonostante tutto, sento di dover ringraziare la società per l’opportunità concessami:  il mio legame con la piazza di Andria va ben oltre e rimarrà sempre saldo”.

Tre mesi tutti d’un fiato: dall’incubo retrocessione a una salvezza ottenuta per il rotto della cuffia.
“Quando sono arrivato, la Fidelis Andria concorreva, quantomeno sulla carta, per obiettivi di un certo livello: la realtà, tuttavia, era ben diversa, ragion per cui ho ritenuto di dover rivoluzionare la rosa per via delle evidenti difficoltà del gruppo. Le problematiche maggiori, al di là di quelle tecniche, erano riconducibili anche ad aspetti di natura ambientale e finanziaria: la città era delusa, di contro bisognava sistemare tante questioni economiche relative a una squadra ritrovatasi ad un passo dalle sabbie mobili, ma con un monte-ingaggi fin troppo elevato. Tutto questo è stato affrontato tenendo sempre in mente le difficoltà di una classifica complicata e che necessitava di una svolta netta: nell’ultimo periodo siamo riusciti a trovare la quadra e di questo sono assolutamente soddisfatto”.

Mossa, con il senno di poi rivelatasi decisiva in chiave-salvezza, quella relativa all’ingaggio di un portiere over: una retroguardia maggiormente compatta, con tasselli d’esperienza, vi ha permesso di compiere un notevole passo in avanti.
“Io parto dal presupposto che in passato, da calciatore, ho sempre vinto i campionati avendo in squadra portieri under e la mia filosofia, in merito, rimane immutata. Tuttavia, la maglia della Fidelis, come si dice nel gergo, pesa, perciò nei momenti difficili e complicati servono elementi di esperienza, in grado di saper reggere le pressioni: ad un certo punto della stagione, era fondamentale soltanto mettere in cascina punti, cercando in ogni modo di isolarsi dalle problematiche”.

Dopo l’addio con la Fidelis Andria, quale sarà il suo futuro?
“Ci sono state diverse chiacchierate con alcune società con le quali ci aggiorneremo nuovamente nei prossimi giorni: ero al lavoro già da diverso tempo pensando di proseguire la mia avventura ad Andria, invece così non è stato. Ripeto, sono rammaricato, ma bisogna guardare avanti”.

Sezione: ANDRIA / Data: Mar 23 giugno 2020 alle 18:30
Autore: Vito Salvatore Di Noi
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