Giancarlo Favarin e l'Andria, un rapporto d'amore interrotto dall'addio consumatosi nella seconda settimana di giugno. Una stagione travagliata, ma che ha comunque visto il lieto fine. Per tracciare un bilancio dell'annata, TUTTOcalcioPUGLIA.com ha intervistato in esclusiva proprio l'ex allenatore della Fidelis.

Mister, che tipo di addio è stato con l’Andria?
“È sempre stata una bella storia e sempre lo sarà, con la Fidelis abbiamo avuto il piacere di stare tre anni insieme e devo dire con buoni risultati. A parte l’ultimo anno, abbiamo vinto un campionato e sfiorato i playoff in Serie C. E lavorare con gente speciale ha aiutato a raggiungere obiettivi importanti. Ringrazierò sempre Andria per ciò che mi ha dato”.

Un’annata forse al di sotto delle aspettative. Cosa non è andato?
“Sicuramente ci sono state delle situazioni che hanno fatto sì non partisse come doveva l’annata, con qualche calciatore da me sopravvalutato. Ci aspettavamo qualcosa in più dal punto di vista della mentalità, dell’esperienza e della gestione dei momenti difficili. La partenza deludente ha inciso sul proseguo. La partita persa maledettamente in casa col Grumentum poteva essere uno spartiacque e invece lì abbiamo smarrito tutto ciò che di buono avevamo creato prima”.

Perché spartiacque?
“Con i tre punti ci saremmo potuti mettere al secondo posto e probabilmente sarebbe andata diversamente anche per quanto riguarda le responsabilità. Magari ci sarebbe stata maggior comprensione da parte dei tifosi e invece perdendola ci siamo complicati la vita”.

Eppure poco prima dello stop a causa del Covid sembrava aver trovato la giusta chiave…
“Devo dire la verità: Moscelli in inverno ha fatto un grosso lavoro per rientrare dalle spese della prima parte di stagione, prendendo ottimi calciatori. Dal mio ritorno abbiamo valorizzato calciatori che avevano giocato poco, ad esempio Langone, Sambou. Ma la stessa crescita di Zingaro, Nannola… La vittoria col Fasano ci ha dato la sicurezza di poter restare in D, però speravo di poter fare un finale importante e avevamo buone chance”.

Le vittorie con Casarano e Brindisi le più belle dell’anno?
“Anche quella con il Fasano, che in quel momento era la squadra più tranquilla di tutte. Secondo me belle vittorie sono anche quelle contro Gelbison e Francavilla in dieci: successi di volontà e convinzione”.

Il futuro di Favarin?
“In questo momento è un rebus, quest’anno sarà complicato per tanti. Bisognerà capire come partiremo e se lo faremo. Aspetto una chiamata per poter capire se è da scegliere o meno. Non voglio commettere l’errore dell’anno scorso”.

E quello dell’Andria? Cosa manca per poter ritornare tra i professionisti?
“Onestamente non saprei come si sta muovendo la società ora. Però ad Andria basta essere chiari e dire l’obiettivo da raggiungere, i tifosi appoggeranno sempre la squadra. Non ho mai trovato una piazza così legata alla squadra. C’è bisogno di ripartire e continuità, confermare un gruppo di calciatori sui quali lavorarci sopra. E poi magari aggiungere qualche tassello importante per volta per puntare a vincere i campionati”.

Sezione: ANDRIA / Data: Dom 21 giugno 2020 alle 12:00
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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