Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, si racconta nel corso di un'intervista fiume concessa a Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. Queste le sue parole: 

GLI INIZI - "A Bari all’inizio non avevamo gli asciugamani, ho dovuto chiamare un albergatore per gli asciugamani ai nostri giocatori. A Napoli mi ero dilettato nel merchandising, marketing, comunicazione digitale. Le maglie, tutto ciò che potesse creare fatturato dal punti di vista creativo. Papà mi chiamò alla 7.30, voglio comprare il Bari, voglio affidarlo a te. Oggi quando sento l’inno del Bari mi viene la pelle d’oca, il campionato ti strema. Poco sonno la notte. La difficoltà principale? Comprendere la parte tecnico-sportiva del gioco e la parte tecnico-dirigenziale. Nel tempo mi è diventato più chiaro il gioco del calcio".

DALLE SCONFITTE AL TRIONFO - "Come vivo la sconfitta? Il primo anno abbiamo perso la finale dei playoff. Il secondo anno di C è stato difficilissimo, abbiamo cambiato l’allenatore, ho dovuto mandare a casa un direttore sportivo. Il direttore sportivo è stato bravissimo, ha scelto i giocatori perfetti per il modo di giocare del tecnico Mignani"

NAPOLI O BARI? - "Più facile vendere il Napoli o il Bari? È difficile dirlo, il calcio italiano è molto attrattivo, come dimostra la vicenda Milan. Abbiamo fatto ricorso per avere più tempo per vendere il Bari, per trovare il migliore offerente. Dovrò essere molto bravo a trovare qualcuno che me lo porti in Serie A. Non mi staccherei volentieri dal Bari: sarebbe un dispiacere. Bari prima squadra e Napoli seconda? Per me sì. Mai stato tifoso di altre squadre"

LA CITTA' - "A Bari passo circa 9 giorni al mese. Bari è gestita da Dio, è pulita, poco traffico, si sta alla grande, hanno ripulito una città, mi ricorda molto New York con Giuliani. La Puglia sta crescendo molto".

I TIFOSI - "Noi siamo stati accolti benissimo a Bari, in D abbiamo avuto 20mila spettatori. Ora che dalla C andiamo in B ho visto una città esplosa. Non l'avevo mai vista prima così: è ritornata una emozione. La gente cosa mi chiede? Adesso portaci in A. E' la natura umana. Quando siamo arrivati a Bari dopo la promozione abbiamo ballato fino alle 3 e già invocavano la A, io ho detto loro però che dovevamo goderci la promozione in B. Cosa rispondo? Godiamoci la B. Non faccio promesse perché non sono un venditore di fumo".

IL RAPPORTO - "Rapporti con la tifoseria? Buoni, rispetto molto il fatto che si cerca una conduzione non violenta del tifo. Abbiamo circa 1 milione di tifosi da una ricerca Nielsen. I baresi all'estero? Abbiamo ricevuto tanti messaggi e tanti viaggi di baresi all'estero che sono venuti qua".

PALERMO - "Biglietti per Palermo? Al momento più di 6mila, io spero di arrivare almeno a 25-30mila. Contro l'Andria 24mila e rotti spettatori. Sono cose belle, ti fanno capire l'importanza della piazza. Il San Nicola tiene 58 mila spettatori, vedremo cosa sarà capace il tifoso del Bari. L'appello è continuate a venire allo stadio. Dobbiamo arrivare al primo posto della classifica di Serie A".

Sezione: Bari / Data: Gio 21 aprile 2022 alle 13:30
Autore: Antonio Bellacicco
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