Doveva essere il novembre delle partite ravvicinate e degli impegni senza fine, quello in cui concentrare tutte le forze per rimettersi al pari delle altre squadre, rischia di trasformarsi al contrario nel mese del riposo forzato, quello in cui rimanere a guardare senza poter partecipare. In casa Bisceglie nelle ultime due settimane (dopo la trasferta di Castellammare di Stabia) è cambiato praticamente tutto. Protagonista, al posto del terreno di gioco, è diventata l'emergenza Covid, che, abbattendosi in maniera fragorosa sul mondo nerazzurro, ha causato tre rinvii consecutivi in appena sette giorni (il primo utilizzando l'unico slot stagionale a disposizione per chiedere i rinvii, gli altri due per insufficienza di calciatori a disposizione). Dopo il Monopoli e il Catania, è arrivato ieri il momento della Casertana. Che sarebbe dovuta approdare in Puglia domani, ma che si è vista costretta a rimandare la sua partenza a data da destinarsi. 

Ancora troppo grave lo stato dell'emergenza, ancora troppo pochi gli uomini arruolabili (appena sette della prima squadra dopo la positività di un altro elemento riscontrata in settimana). L'attesa è adesso tutta per i prossimi decisivi cicli di tamponi, che potrebbero rivelare la negatività dei primi sei calciatori -in ordine di tempo- contagiati dal virus. Molto dell'immediato futuro della compagine stellata dipenderà da questo: in programma per la prossima settimana ci sarebbero due trasferte in terra campana contro Avellino (recupero infrasettimanale della terza giornata) e Paganese. La speranza è quella di poter torner in campo entro il prossimo weekend; per poi dar avvio a un ciclo infernale con partite ogni tre giorni fino al periodo natalizio. 

Sezione: BISCEGLIE / Data: Sab 14 novembre 2020 alle 12:00
Autore: Antonio Bellacicco
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