Nonostante il campionato sia fermo a causa del COVID-19, si continua a lavorare, presso i propri domicili, sperando di poter terminare la stagione. Ai microfoni di tuttoseried.com, il tecnico del Brindisi Salvatore Ciullo ha parlato dell'emergenza sanitaria e, soprattutto, della sua esperienza sulla panchina adriatica.

"Partiamo dal presupposto che la volontà di tutti gli addetti ai lavori sia quella di riprendere quanto prima l'attività agonistica. Faccio fatica a pensare che qualcuno voglia qualcosa di diverso da questo. Il Calcio è il nostro mestiere, la nostra passione, quindi a prescindere da un possibile calo della freschezza atletica dei Calciatori, credo di poter dire che resti ben salda in tutti noi la speranza di poter ripartire nel più breve tempo possibile. Io per primo non vedo l'ora di tornare sul campo di allenamento, perché la mancanza di ciò che per noi rappresentava una normale quotidianità, comincia a farsi sentire in maniera importante. Credo che ancora ci siano le tempistiche opportune per pensare di poter completare il Campionato regolarmente. E' ovvio però, che una ripresa dell'attività agonistica presupponga la sussistenza di tutte le condizioni perché ciò avvenga, senza che nessun addetto ai lavori possa compromettere la propria salute".

Sul rischio di vedere scomparire alcuni club, il tecnico si esprime così: "Credo che effettivamente sia possibile che alcuni Presidenti smettano di investire nel Calcio per catalizzare ogni energie verso le rispettive aziende e i propri interessi lavorativi. Però a questa ipotesi non voglio neppure pensare. Spero con tutto me stesso che si torni alla piena normalità e che, con l'aiuto dello Stato e del governo del Calcio, si riesca a salvaguardare un movimento vastissimo che per poter andare avanti ha bisogno di sostegno concreto ed immediato".

Sulla stagione dei biancazzurri, l'allenatore commenta così: "Nel complesso, penso di poterlo definire un buon percorso. Al mio arrivo ho dovuto far fronte a diverse difficoltà. Mi son trovato a fare la conta degli indisponibili per infortunio, alcuni dei quali sono stati out anche per due o tre mesi. Nel mese di Dicembre sono andati via in sette, tra cui alcuni atleti di grande esperienza. Nel mercato di riparazione non è stato possibile integrare l'organico a livello numerico, costringendoci ad affrontare i mesi successivi con una rosa abbastanza ridotta rispetto all'inizio. È arrivato solo Matteo Montinaro qualche settimana prima dello stop, ma è chiaro che l'impossibilità di investire sul mercato abbia un po' condizionato il nostro percorso. Quello che mi inorgoglisce più di tutto, è il pensiero di aver guidato una squadra sempre viva, sul pezzo, che ha dato il massimo, nonostante tutto. Allenare il Brindisi è stato ed è un onore. Il blasone della piazza è noto a tutti ed è stato per me un piacere enorme tornare a lavorare in un contesto a cui sono molto legato e con una persona in particolare come il Direttore Nicola Dionisio, che merita la mia profonda stima. Ero convinto che potessimo raggiungere la salvezza sul campo e sono certo che la potremmo raggiungere, qualora si dovesse rientrare per completare regolarmente la Stagione..

Sezione: Brindisi / Data: Ven 10 aprile 2020 alle 14:30
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
vedi letture
Print