Si è messo in mostra con la maglia del Nardò grazie a mister Roberto Taurino che ha cercato di portarlo, in estate, alla corte del Bitonto. Ha rifiutato il Taranto scegliendo il progetto del Casarano: Leandro Versienti, calciatore dei rossazzurri, si racconta ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com. Il calciatore, nativo di Campi Salentina, parla dell'ipotesi, sempre più remota, legata alla ripresa dei campionati e traccia un bilancio della stagione.

Il campionato è fermo da ben due mesi: cosa manca maggiormente, ad un uomo di campo, in questo periodo di emergenza?
“È impossibile negarlo: manca lo stare in gruppo, l’adrenalina della domenica e tutto ciò che riguarda lo spogliatoio. In questo momento storico, la priorità va data alla salute: per uscirne tutti insieme, dobbiamo rispettare le regole che ci vengono imposte dal Governo e sperare che si possa tornare alla normalità quanto prima”.

C’è un aspetto in particolare di cui avverte l’assenza, nella sua quotidianità?
“La domenica è quel giorno che aspetti come i bambini aspettano il Natale: fai tutto in funzione della domenica, ti alleni duramente ed è il momento che racchiude tutti i sacrifici fatti durante la settimana e in tutti i mesi precedenti. Quei momenti penso che siano indescrivibili per chi non pratica questo sport”.

Quanto crede, ancora, nella ripresa dei campionati?
“Col passare dei giorni, ci credo sempre meno: ci stiamo allenando, ci sentiamo tutti giorni con lo staff ed il mister tramite WhatsApp ma è sempre più dura. In Francia hanno già sospeso i campionati e la situazione non è delle migliori: in C e D, poi, le misure di sicurezza non possono essere garantite come in Serie A, dove giocano soltanto venti squadre”.

Secondo lei, sarebbe giusto cristallizzare le classifiche e promuovere il Bitonto direttamente in Serie C?
“A mio avviso sì, sarebbe la soluzione migliore: credo che ci sono squadre che hanno meritato la classifica che hanno. Il problema, ovviamente, riguardano anche le seconde in classifica e le squadre che sono imbrigliate nella zona retrocessione: anche noi, che lottavamo col Taranto per i playoff, vorremmo giocarci questa possibilità perché abbiamo tutte le potenzialità per fare bene”.

Nel corso dello scorso calciomercato estivo, quanto è stato realmente vicino al trasferimento al Taranto, prima di accettare il Casarano?
“Sono stato molto vicino agli ionici ma anche al Bitonto: ho fatto una scelta, sposando un progetto diverso, di cui sono fiero. Sono stato molto vicino a Taranto e Bitonto ma sceglierei ancora una volta Casarano”.

Come giudica, nel complesso, la sua stagione?
“È stata una stagione non entusiasmante al 100%, potevo fare molto di più. Tutto sommato, abbiamo passato dei momenti difficili, sia di squadra ma soprattutto dal punto di vista personale: credo che, nella vita di un calciatore, questi momenti servano perché dalle difficoltà si riesce a maturare per affrontare il divenire”.

In questo campionato, ha avuto modo di lavorare con De Candia e Bitetto: quali analogie e quali differenze ha riscontrato tra i due tecnici?
“A livello umano, sono entrambe due bravissime persone: ho avuto la possibilità di conoscerli e sono splendidi entrambi. A livello tecnico-tattico, hanno idee di gioco diverse: Bitetto mi da la possibilità di giocare su entrambe le fasce mentre con De Candia avevo dei compiti più precisi da rispettare. Per lui ero un giocatore da binario”.

L'annata del Casarano: che bilancio traccia sul campionato dei rossazzurri?
“Per essere la stagione del ritorno in Serie D, credo che il Casarano sia una delle poche società ad avere gente seria e preparata per affrontare questa categoria. La società si è comportata benissimo con noi giocatori, dal primo all’ultimo giorno: siamo in zona playoff, volevamo giocarli e provare a vincerli. Speriamo che, in un domani, ci sia la possibilità di disputarli ma credo che questa sia stata una stagione, nel complesso, abbastanza positiva”.

Cresciuto nelle giovanili del Lecce prima del passaggio al Rimini, poi il ritorno in Salento tra Nardò e Casarano: il tuo sogno è quello di tornare, un giorno, nelle fila della squadra giallorossa?

“Sono abbastanza realista e obiettivo: non guardo a cose lontane. Il mio sogno, nel mio piccolo, è quello del salto di categoria nei professionisti e, quindi, di giocare in Serie C. Mi auguro di farlo col Casarano, se possibile”.

Sguardo al futuro: con quale casacca si vede nella prossima stagione?

“È una domanda a cui è difficile rispondere: non sappiamo cosa accadrà dopo questa emergenza. Mi auguro di rimanere qui perché mi sono trovato benissimo e spero che questo rapporto, col club rossazzurro, possa proseguire”.

Sezione: CASARANO / Data: Lun 04 maggio 2020 alle 12:15
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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