Una prima parte di stagione da urlo, il ritorno al gol poco prima della lunga sosta causata dall'emergenza Coronavirus. Anche quest'anno Domenico Santoro è tra i principali bomber del campionato di Serie D e TUTTOcalcioPUGLIA.com lo ha intervistato in esclusiva per tracciare un bilancio della sua annata con la maglia del Gravina.

Santoro, tredici gol in campionato. E sarebbero potuti essere molti di più...
"Sì, ma sono comunque soddisfatto della mia stagione. È stata importante per la mia crescita, ho dato seguito allo scorso campionato, il primo nel quale sono arrivato in doppia cifra. Ci tenevo a confermarmi e ci sono riuscito".

Ha trovato il primo gol del 2020 proprio prima della sosta. Un peccato non aver potuto approfittarne nelle partite seguenti.
"Beh sì, peccato. Però la salute viene assolutamente prima dello sport. Non me ne faccio una colpa, mi auguro di tornare presto in campo".

Che idea si è fatto di questo Coronavirus? E credete sia possibile concludere la stagione?
"È successo tutto all'improvviso, una cosa inaspettata. I campionati, ora come ora, non ripartono ma spero in un rientro in determinate condizioni. Ad oggi ci sono molte incognite, giocare a porte chiuse ad esempio è un ostacolo per chi è abituato a giocare con un ambiente come il nostro".

Intanto gli allenamenti proseguono.
"Il prof ci dà dei programmi da svolgere a casa, tra le mille difficoltà. C'è chi può allenarsi e chi deve adottare metodi primitivi...".

Nel mirino i quindici gol segnati nella scorsa stagione?
"Vista la partenza, avrei voluto chiudere con qualche gol in più rispetto allo scorso anno. In quei due mesi in cui non ho segnato son sempre rimasto me stesso, forse sono stato meno importante in termini realizzativi. Ma la squadra è stata brava a colmare la mia astinenza da rete".

Già la scorsa estate il Picerno aveva fatto un pensierino su di lei. Santoro è pronto al salto di categoria?
"Io spero di arrivare in Serie C, ma non so nulla di chiamate o sondaggi. A me piacciono i fatti concreti, di queste cose non m'interesso, preferisco non saperle".

Quanto è stata dura dire no al Foggia a dicembre per uno come lei, nato a pochi passi dalla città dauna?
"Dire di no è una cosa un po' banale, perché alla fine chi non vorrebbe andare a Foggia?! Però io sono legato al Gravina fino a fine campionato e non posso svegliarmi all'improvviso e cambiare maglia. La società ha fortemente voluto che restassi e io sono soddisfatto delle scelte fatte a inizio anno e a dicembre".

Gravina l'ambiente ideale per lavorare con serenità ed esprimersi al massimo?
"C'è un bel feeling con la piazza. In un anno e mezzo ho conosciuto gente importante a livello calcistico. E sono felice che la città sia sempre al nostro fianco, che risponda presente allo sport di Gravina".

Sezione: GRAVINA / Data: Gio 09 aprile 2020 alle 20:26
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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