Ok, fin qui abbiamo scherzato. Quasi. Non proprio, perché l'avvio di stagione del Bari è stato tutto fuorché uno scherzo: Cornacchini esonerato con qualche mese di ritardo, Vivarini chiamato a cambiare rotta in un amen. E fin qui ci è riuscito: della capacità del nuovo tecnico di inserirsi in un ambiente complicato, in un momento complicato, con grande sagacia, umana prima ancora che tattica o tecnica, abbiamo già scritto. L'aria che si respira al San Nicola è diversa: c'è chi è rigenerato (un nome su tutti? Costa, sembra un altro giocatore) e chi semplicemente non è più un desaparecido (Simeri, per esempio). E i biancorossi, senza tornare sul recente passato, se la godono. Perché a inizio stagione basta poco per tornare in corsa, e in un attimo recuperi il terreno perso. 

<b>Il problema è che tutto passa dal mese di ottobre.</b> Domenica c'è la Ternana, e ha ragione un grande ex come Marino Defendi quando dice che è una partita che non ti aspetti in Serie C. Aggiungiamo: che con la Serie C c'entra davvero poco. Ma tant'è, Galletti e Fere si sfidano a distanza siderale dalla propria storia. Il problema del Bari è che la Ternana di tempo non ne ha perso: in questo momento è per distacco la squadra più in forma di un girone che non ha un vero e proprio padrone, ma lo aspetta con ansia. E il big match, in pochi forse lo avrebbero pronosticato, è big soprattutto perché lì davanti c'è la squadra rossoverde, mentre il Bari magari non annaspa più, ma è pur sempre ancora sesto. 

Poi ci sarà l'Avellino e, per quanto gli irpini siano ancora più lontani dalla rinascita, è praticamente impossibile non considerare la sfida più sentita (dopo il Lecce, ok, ma meglio non pensarci ora) dal pubblico barese. Dopo i campani, ecco in rapida successione Catanzaro e Catania. Cioè una delle squadre meglio attrezzate per arrivare fino in fondo, e poi gli etnei, al momento l'altra (grande o piccola fate voi) delusione della stagione. Quattro gare in quattordici giorni, ognuna più complicata dell'altra, che sia per il valore tecnico dell'avversario o per l'emozione che determinate sfide portano con sé. Non sarà un periodo qualsiasi: l'abbiamo detto, a Bari si è tornati a sorridere. La classifica può essere sistemata, e in ultima analisi i Galletti hanno una rosa senza rivali, nel girone se non nella categoria. Ma da queste quattro partite ci sarà la prima risposta: dove può arrivare davvero questa vecchia stella del sud?

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 10 ottobre 2019 alle 00:20
Autore: Ivan Cardia
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