Chi mi segue sui social sa bene quanto io ami scherzare sulla mia scarsa familiarità con i pronostici, ma devo confessare che due settimane fa in questa sede l’ho combinata davvero grossa. Nel commentare i quattro punti conquistati dal Bisceglie contro Avellino e Casertana, avevo parlato di voci su un possibile esonero di Vanoli messe a tacere in virtù dei risultati maturati contro le due formazioni campane. E invece la successiva sconfitta in quel di Lentini ha messo la parola fine sull’avventura del tecnico di Gavirate sulla panchina nerazzurra, dando così il via a quella di Sandro Pochesci, che si è presentato pareggiando per 2-2 al “Ventura” contro il Picerno.

Sulla mia pagina Facebook ho ribadito la mia opinione su Vanoli, più volte espressa anche in questa sede. Opinione che, sia chiaro, rivendico in virtù di una stima personale che non ci ha impedito di confrontarci sempre in maniera schietta e rispettosa, talvolta essendo d’accordo e talvolta no. Premesso tutto ciò, non è dato sapere ad oggi se la scelta di Nicola Canonico e dei suoi collaboratori sia stata quella giusta o meno. Sarà, come sempre, a dare il suo verdetto e a stabilire se la voglia di calcio propositivo e votato all’attacco manifestata da Pochesci nella conferenza stampa di presentazione (link) si tradurrà o meno in fatti. Di sicuro non aveva più senso continuare a parlare di panchina traballante per Vanoli alla minima sconfitta e di panchina salva in caso di pareggio o vittoria. Giusto o sbagliato che si riveli, un cambio di guida tecnica è certamente inevitabile nel momento in cui la fiducia viene meno. All’ex mister nerazzurro va sicuramente riconosciuto il merito di aver accettato, lo scorso gennaio, e di aver ridato morale a una squadra reduce dall’estate e dalla prima parte di stagione che tutti ricordiamo. Un lavoro che si sarebbe anche tradotto in una salvezza sul campo, se vicende extra-campo ben note non avessero costretto il Bisceglie a giocare il doppio playout contro Paganese e Lucchese.

Ma questa, ormai, è storia. La cronaca, invece, vede Pochesci al timone della formazione nerazzurra. Era impensabile vedere in maniera completa la mano del nuovo tecnico dopo pochi giorni di lavoro e la scelta di ripartire dal 3-5-2 utilizzato nelle ultime uscite dal suo predecessore è stata indicativa da questo punto di vista, oltre che di buon senso. Eppure qualche sprazzo del calcio offensivo predicato dal mister romano si è visto, anche se i tre punti non sono arrivati. Le prossime partite, a cominciare dalla trasferta di domenica a Viterbo, potranno offrire qualche spunto in più. Anche perché la classifica è corta, gli impegni incombono e di tempo per esperimenti ce n’è davvero poco.

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Sezione: L'editoriale / Data: Mar 08 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Vincenzo Murgolo / Twitter: @@VincenzoMurgolo
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