Poco meno di un anno dopo, il Bisceglie è caduto di nuovo a Viterbo. Se dieci mesi fa il pesante 0-4 incassato al “Rocchi” aveva chiuso l’avventura di Ciro Ginestra sulla panchina nerazzurra, con lo 0-1 di domenica è arrivata la prima sconfitta della gestione di Sandro Pochesci dopo il 2-2 casalingo di sette giorni prima contro il Picerno al “Ventura”.

Da salvare, a conti fatti, solo la prestazione del solito Casadei, che in diverse circostanze ha evitato che il passivo per i suoi compagni fosse più pesante. Per il resto l’impressione di una squadra ancora alla ricerca della sua vera identità. Un aspetto da mettere in preventivo, vista la diversa visione di calcio dei due allenatori da poco avvicendatisi sulla panchina nerazzurra. Di sicuro, però, se una delle due squadre ha dato l’idea di sapere cosa fare in campo, questa è stata una Viterbese che ha saputo capitalizzare al meglio il rasoterra di Errico a inizio ripresa. Il Bisceglie visto contro il Picerno ha dato l’impressione di essere ancora un cantiere aperto, ma in alcuni momenti si è intravisto qualche sprazzo del calcio offensivo predicato da Pochesci in sala stampa durante la presentazione. Al “Rocchi”, viceversa, la squadra ha fatto registrare un netto passo indietro e anche la fortuna non ha aiutato, visto l’infortunio di un Diallo che fino al momento del forfait non era dispiaciuto. Ma la fortuna, si sa, bisogna sapersela cercare e il Bisceglie non ha certo dato quest’impressione.

Alle porte, adesso, ci sono impegni da non sottovalutare. Prima dello scontro diretto contro la Paganese del 24 novembre, infatti, il Bisceglie avrà tre impegni casalinghi contro Ternana, Virtus Francavilla e Bari, intervallati dalle trasferte di Catania e Monopoli. Un calendario difficile (eufemismo!), per affrontare il quale serviranno prestazioni totalmente agli antipodi rispetto a quella di Viterbo. Il tempo stringe, visto che le sfide contro Ternana, Catania e Virtus Francavilla arriveranno nel giro di appena una settimana, e il lavoro che attende Pochesci, il suo staff e la squadra è tantissimo.

Già, Pochesci. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci. Detto della prestazione insufficiente di domenica e del calendario tutt’altro che clemente, attaccare l’allenatore non è solo inutile, ma è improduttivo. Il tempo dei bilanci è ancora di là da venire e questo, di sicuro, non è il tempo dei processi. Perché dopo meno di due settimane rischierebbero di essere sommari. E i processi sommari, si sa, non portano mai niente di buono.

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Sezione: L'editoriale / Data: Mar 15 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Vincenzo Murgolo / Twitter: @@VincenzoMurgolo
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