TUTTOcalcioPUGLIA.com ha intervistato in esclusiva ai propri microfoni Jacopo Petriccione, centrocampista e certezza degli ultimi due anni del Lecce.

Jacopo, come sta? Che sensazioni ha provato rientrando allo stadio?
"Sto bene, finalmente, abbiamo ripreso gli allenamenti individuali. Dopo due mesi che stai a casa, in cui è stata tosta, soprattutto, mentalmente, tornare a fare attività all’aperto, seppur individualmente, già è tanto. Tornare allo stadio, sentire il profumo dell’erbetta e correre all’aria aperta è stato bello. Alcuni compagni non li ho visti proprio perché ci alleniamo massimo in quattro. Se capito nel turno con Donati, mi tocca correre il doppio (ride, ndr)".

Meglio mezzala in Serie B o regista quest’anno in Serie A?
"Non saprei, lo scorso anno ho fatto un grande campionato come mezzala. Anche quest’anno, però, ho fatto delle belle partite da mediano. Credo che sia nell’anno in corso che in quello precedente sono riuscito a esprimermi al meglio nel gioco del mister".

Quali sono, però, le sue caratteristiche? Più incontrista o più regista?
"Ogni volta che me lo chiedono, io dico la mia, poi il mister si arrabbia e mi riprende (ride, ndr). Preferisco fare il mediano, però, per il modo di giocare del mister, è bello anche fare la mezzala perché giochi a calcio. Non è solo corsa, sono anche geometrie. Il doppio regista è una via che ogni tanto percorriamo".

Quale è stata la sua miglior partita, ad oggi, in Serie A?
"Credo, la partita contro l’Inter. Per me, è stato il punto più alto della carriera. Giocare contro una squadra blasonata e fare una prestazione come quella è stato stupendo. Penso che quella partita sia stato il momento più alto in carriera. La rosa dell’Inter è di livello, anche se credo che la Juve sia ancora una spanna su".

Cosa è mancato per arrivare al primo gol in Serie A?
"La cattiveria, sicuramente, poi anche la fortuna. Ho avuto un po’ di occasioni per segnare. Non è il mio compito però l’abitudine con il gol potrebbe anche rappresentare una sorta di completamento della mia crescita. Sono sicuro che prima o poi arriverà anche il gol in Serie A".

Il mister cosa le chiede? Una veloce verticalizzazione verso le punte o un maggior palleggio per l’inserimento del trequartista?
"Il mister pretende di fare quello che lui faceva in campo e, quindi, non è facile imitarlo. Lui chiede di essere sempre intelligenti e gestire la partita. Capire e gestire i momenti della partita e le situazioni in cui accelerare per verticalizzare. Fraseggiare o giocare di prima. Lavora molto dal punto di vista mentale".

È spuntata qualche voce di mercato, il prossimo anno si vede lontano da Lecce?
"Ho sempre detto al mio procuratore di non parlare di mercato durante l’anno. Credo che sia sbagliato. Se ne parlerà in estate di eventuali offerte. Leggere degli interessamenti di altri club è sempre bello perché vuol dire che sto facendo bene. Io, però, a Lecce sto bene. Insieme alla mia compagna stiamo cercando casa qui. Un domani, lasciare questo territorio sarà difficile. Qualora dovessi andare via, lo farei solo per fare un salto di livello".

Il campionato potrebbe ripartire. È d’accordo?
"Spero che prendano una decisione al più presto. L’incertezza non fa bene a nessuno. Lavorare così non va affatto bene. Sono un po’ preoccupato perché da poco abbiamo avuto una bambina ed il mio pensiero va a lei. Se, però, dovessimo ricominciare nella massima sicurezza, lo faremo senza problemi".

Il suo augurio dopo l’emergenza Coronavirus.
"Il mare è la mia passione più grande. Voglio tornare al mare, qui dove avete uno dei mari più belli al mondo, e lo voglio fare con mia figlia. Da quando è nata, ancora non siamo riusciti a portarla. Quando tutto questo sarà finito, andare a fare una passeggiata al mare con mia figlia sarà la cosa più bella che io possa fare".

Sezione: Lecce / Data: Mer 06 maggio 2020 alle 17:23
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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