Monopoli, quattro partite per sognare la B. E nel 2006 fu grande impresa

Comunque possa mai andare, una cosa è certa per il Monopoli: mai come quest'anno la B è stata cosi vicina, scrutabile, raggiungibile. Ipotizzarla, solo un paio di stagioni fa, sarebbe stata una follia. Roba da inguaribili sognatori. E invece eccoci qua. E il Coronavirus, paradossalmente, diventa una manna dal cielo da potenziale rischio-beffa: non solo si torna a giocare, ma si accede direttamente ai playoff della fase nazionale. E con gare secche, senza andata e ritorno. 

Negli scontri diretti, per carità, tutto può succedere. Ma è bello pensare come basterebbe avere un gabbiano super per sole altre quattro partite: d'altronde lo è già stato per quasi tutta questa stagione. Il fattore campo? Non c'è certezza alcuna di poterne usufruire sino in fondo, molto dipenderà anche da cosa accadrà tra le altre squadre e, soprattutto, se si dovessero mai registrare le eccellenti cadute delle seconde oppure di qualche terza. Ma gli ottavi, perlomeno, partono dal 'Veneziani': certo, sarebbe bello poterlo fare con un pubblico ridotto. Meglio che niente, se ne sta parlando tanto e si vedrà. Al resto ci penserà il campo: c'è una tradizione sfavorevole da invertire e che parte dal 2006/07: andò male in C2 per tentare la C1, e poi anche negli ultimi due anni di C e perfino nei playoff nazionali di Serie D, in finale, contro il Sestri Levante. Era la stagione 2014/15: la Lega Pro sarebbe comunque arrivata, ma le statistiche - belle o brutte - restano. 

L'ultima volta che i playoff furono vinti fu però tripudio. Correva la stagione 2005/06: inarrivabile la Paganese nel girone H, fu secondo posto. Poi parte la lunga lotteria: superate, in ordine cronologico Brindisi, Sibilla Cuma, Vibonese, Sambonifacese, Orbassano ed infine Celano, nella fortunata trasferta di Lanciano. Dalla Serie D ecco l'approdo in C2 dopo 12 anni di distanza dall'ultima partecipazione (1993/94, poi un lungo oblio). A volte i sogni si avverano: allora i biancoverdi vinsero il loro 'mondiale', ora si punta all'europeo.