Ciro Danucci ed il Nardò, un campionato che stava promettendo scintille ma soprattutto una svolta nella lotta salvezza. Traguardo che ora potrebbe arrivare in altro modo, archiviando anzitempo la stagione. Ai nostri microfoni il calciatore granata racconta: "Eravamo in piena lotta. Già stavamo facendo un inizio di ritorno molto buono, nelle ultime partite però siamo stati anche un po' fortunati. In ogni caso, erano in programma scontri diretti con squadre alla nostra portata, quindi i playout. Eravamo in piena lotta per la salvezza. E avremmo potuto raggiungere tranquillamente l'obiettivo". 

Dura restare fermi: "Nessuno pensava che il Coronavirus potesse essere una cosa così devastante, che creasse problemi cosi seri nel mondo del calcio. Le mie giornate ovviamente sono cambiate, ho più tempo per stare con la mia famiglia. C'è molta più presenza ed attenzione. Ed è giusto cosi. Ovviamente da un lato spero che la stagione finisca, ma quando vedi tanti morti al giorno le cose cambiano. Bisogna salvare delle vite umane e la salute viene prima di tutto. Certo, da un punto di vista personale giocherei anche domani. Ma non è possibile ed è per questo che vedo dura una possibilità di ripresa". 

La situazione è ovviamente critica per calciatori e società sul piano economico: "Con la società non abbiamo raggiunto ancora nessun accordo. Ma mi aspetto una linea comune da parte della Lega Nazionale Dilettanti. Ora siamo fermi a febbraio, mancano le altre mensilità. Ovviamente questa situazione non è colpa né dei giocatori né tantomeno dei presidenti. Ma è sicuramente bene trovare una soluzione comune. Nella realtà dei fatti in questa categoria ci si comporta come professionisti, noi manteniamo delle famiglie. E' un lavoro vero e proprio. Serve un punto d'appoggio". 

Sezione: NARDÒ / Data: Ven 01 maggio 2020 alle 13:45
Autore: Domenico Brandonisio
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