Il Nardò vuole difendere la Serie D a tutti i costi, ma il tifo organizzato suggerisce alla società salentina un sistema diverso da quello sin qui adottato. E nutre risentimenti verso le istituzioni calcistiche che hanno portato alla retrocessione a tavolino: "Abbiamo atteso fino ad oggi in silenzio, anche perché Sibilia in testa, fino ad arrivare ai vertici della FIGC, hanno dimostrato, semmai avessimo avuto qualche dubbio, di non avere altri interessi se non quello di ambire alla poltrona più alta all'interno del palazzo, fregandosene di intere comunità sportive, società e migliaia di tifosi [...] Ad otto giornate dal termine del campionato, in piena pandemia e con scontri diretti ancora da disputare, il nostro Nardò, a pari punti con altre due squadre e con ampie possibilità di salvezza, si è visto sbattuto in Eccellenza a tavolino. La Serie D è stata l'unica categoria a subire 4 retrocessioni, solo per un gioco di forza dei propri vertici. Auguri a Sibilia e co. per la futura scalata in federazione, siete stati gli unici in Europa a compiere un'oscenità di tali proporzioni [...] Alla nostra società, di cui apprezziamo gli sforzi fatti sino ad oggi, chiediamo di cambiare registro. Sappiamo bene che intraprendere la strada dei ricorsi non porterebbe a nulla di positivo, abbiamo già vissuto sulle nostre spalle l'inutilità di tali strumenti. Quindi chiediamo di percorrere l'unica via che potrebbe risultare utile alla causa, quella della riammissione al campionato di Serie D. Si lavori a fari spenti, curando gli interessi del nostro Nardò. E se Eccellenza sarà, l'affronteremo con la spinta della nostra città, a testa alta, con la consapevolezza che è una categoria che non ci compete, ne ci appartiene". 

Sezione: NARDÒ / Data: Ven 12 giugno 2020 alle 17:30
Autore: Domenico Brandonisio
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