Due partite ufficiale, anche se solo in Coppa Italia, 7 reti segnate ed 1 sola subita. Come inizio il Bari non avrebbe sicuramente potuto chiedere di meglio: sarà (anzi, è) sicuramente calcio d'agosto ed i veri valori sono ancora ben lontani dall'emergere del tutto. Ma quello che è possibile vedere dopo le sfide contro Padova e Verona è che la squadra, perlomeno, sembra stia mettendo su un'identità ben definita. Gli aspetti da rivedere restano (amnesie difensive e un pizzico di lentezza in alcune circostanze), ma la tenuta complessiva è incoraggiante: per voglia di proporre, intensità ed anche estro. Se Botta si è rivelata una piacevole conferma, Cheddira è indubbiamente la rivelazione. Non solo per i gol realizzati, già 5 (dati equiparabili a tutta la passata stagione), ma anche e soprattutto per il modo di muoversi e proporsi. Discorso simile anche per Folorunsho, che - gol a parte, c'è sempre una prima volta - sembra dare seguito alle dichiarazioni di qualche giorno fa. Partito titolare, ha mostrato in queste due gare una buona padronanza del ruolo, ha dato anche una mano dietro quando necessario. Quindi Caprile: sempre reattivo, parate anche al limite dell'impossibile, soprattutto ieri. Per l'esperto Frattali la concorrenza è tosta. 

Alcune note positive insomma ci sono e la vittoria del Bentegodi è storica: l'ultimo successo è del 1999, l'ultimo poker agli scaligeri risale addirittura al 1993. Ma guai adesso a caricare il gruppo di troppe aspettative: i rinforzi (e magari corposi, tra difesa e attacco) servono e l'intento è comunque di partire a fari spenti. Ma con entusiasmo: quello che i tifosi sembra abbiano ritrovato. La prima di campionato contro il Parma sarà un ulteriore ed intrigante banco di prova che vale tre punti, contro una squadra attrezzata  per tornare in A e che è reduce anch'essa da un pre-campionato convincente (battendo due squadre di A, Lecce e Salernitana, convincendo). Missione continuità dunque, sempre coi piedi per terra. 

Sezione: Bari / Data: Lun 08 agosto 2022 alle 21:00
Autore: Domenico Brandonisio
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