Eugenio Corini torna a casa, lo fa da avversario. Lì a Verona, dove ha vissuto le sue più importanti stagioni da calciatore. Con la maglia del Chievo, dopo aver indossato quella dell'Hellas: sette stagioni, dal 1996 al 2003, oltre 180 presenze. E poi, sempre al Bentegodi, il salto di qualità da allenatore dopo le esperienze con Crotone e Frosinone. A chiamarlo alla guida del Chievo fu il presidente Campedelli, il 2 ottobre 2012 in sostituzione di Domenico Di Carlo: 42 punti conquistati dalla sesta giornata in poi, che valsero ai clivensi la salvezza. 

A fine stagione il divorzio, nonostante l'opzione per il rinnovo automatico in caso di permanenza in Serie A dei gialloblù. Al suo posto arriva Sannino, ma a novembre tocca ancora a Corini. Richiamato in panchina, compie un'altra impresa: Chievo ancora salvo. Esprimendo anche un bel gioco. Tra le tante imprese, la vittoria a Roma contro la Lazio, con un gol di Paloschi nel corso della ripresa; poi il doppio 1-0 alla Roma con gol di Pellissier-Thereau, il 2-0 al Napoli firmato Dramé-Thereau, E il 2-1 all'Inter l'anno successivo con doppietta dell'ex Obinna.

La terza stagione comincia con Corini in sella, ma il Chievo lo esonera dopo una partenza poco entusiasmante. Ma questo è un capitolo a parte. Restano due grandi stagioni, con la gente di Verona che non ha mai dimenticato le imprese firmate da Il Genio.

Sezione: Lecce / Data: Mer 25 novembre 2020 alle 13:48
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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