Foggia e Bari, storie di ex. Come affermava lo storico biancorosso Gianni Antonucci, non è il derby più antico, ma è senza dubbio quello con più aneddoti da raccontare. Ed è un autentico derby d'Apulia: entrambe, da sempre, rivendicano lo scettro di regina. O baluardo, come amano al contrario ripetere a più riprese i sostenitori dei satanelli. Diversi sono i calciatori o gli allenatori che si sono intrecciati in questa sfida molto sentita. Alcuni hanno lasciato ottimi ricordi ovunque, altri solo in una delle due piazze. Almeno a livello di risultati. 

ORONZO PUGLIESE - Il mago di Turi è stato il primo tecnico in grandi di portare il Foggia in Serie A: ai rossoneri, Pugliese deve fama, notorietà e per certi versi anche gloria. L'anno di grazia è il 1963/64. L'anno dopo, arriva una storica vittoria a San Siro contro l'Inter, allora per distacco la squadra più forte del mondo e padrona di tutto, anche più del Real Madrid.  Alla fine sarà nono posto. A Bari l'avvio nel campionato di A del 1969/70 è promettente, ma dopo la vittoria al debutto in casa contro la Roma e qualche risultato notevole fuori casa (vittoria a Torino contro i granata), ci sarà un calo che poi porterà alla retrocessione in B. Ultimo derby da avversario nel 1962/63, contro il Bari  e sulla panchina rossonera. 

MAURIZIO IORIO - Un altro calciatore protagonista con le maglie biancorosse e rossonere è Maurizio Iorio. Lui la A l'ha assaggiata coi rossoneri, togliendosi la soddisfazione a fine anni settanta di segnare anche qualche gol, purtroppo inutile per la salvezza. A Bari sarà decisamente più protagonista: fu la punta di diamante della squadra di Catuzzi, quella che nel 1981/82 sfiorò la A con tanti giovani e qualche esordiente, accompagnati da calciatori esperti. Pochi ma buoni. Il futuro sarà alla Roma diventando campione d'Italia. 

ENRICO CATUZZI - È arrivato prima di Sacchi, è stato tecnico della zona. In comune col tecnico di Fusignano, la regione d'appartenenza ed origine. Ma al sud ci è finito lui, Enrico Catuzzi. A Bari ha vinto a livello di Primavera, portando a casa una Coppa Italia nel 1980/81. A livello di prima squadra un beffardo quarto posto l'anno seguente, venendo penalizzato soltanto da alcuni grossolani errori arbitrali, come in una celebre trasferta a Pisa. Non sarà fortunato nemmeno dal 1986 al 1988, andando anche in queste annate vicino alla A ma pagando a caro prezzo il crollo nel finale di stagione. A Foggia ci va nel 1994/95. Anche qui miracoli a metà: girone d'andata da coppe europee, all'ottavo posto e con una classifica cortissima: stessi punti del Bari di Materazzi (ko rossonero al San Nicola, forse immeritato) ed a pochi passi dal Milan di Capello, che non stava vivendo la migliore delle sue annate. Nel ritorno, a causa anche dell'infortunio di Kolyvanov, il crollo al terzultimo posto. Arrivò inoltre in semifinale di Coppa Italia, perdendo contro il Parma. Sfiorata la qualificazione in Coppa delle Coppe. 

FRANCO MANCINI - Il protagonista più importante è anche quello più rimpianto. Franco Mancini non è piu tra noi da 9 anni a questa parte. Un idolo da una parte, ma anche dall'altra: forse è stato l'unico calciatore a essere amato (o uno dei pochi) da entrambe le tifoserie. Unire, piuttosto che dividere: lui ci è riuscito. A suon di parate, carisma, carattere. Indimentabile ora e sempre. 

CRISTIAN GALANO - E' il protagonista più recente della storia del derby tra le due squadre, tornato in auge dopo una pausa durata dal 1997 al 2017. Finisce 1-0 la sfida del San Nicola del campionato di B 2017/18, col San Nicola gremito da 35mila persone per spingere i galletti al primo posto solitario in classifica. E chi segna? Proprio lui, Cristian Galano. La sua è una storia particolare: nato a Foggia, ma calcisticamente cresciuto nel Bari. Segna, ma non esulta. Lo speaker segnala erroneamente il gol attribuendolo a Floro Flores. Casualità o errore voluto? Misteri da derby. Non riuscirà a lasciare il segno in Capitanata l'anno seguente: sarà Serie C sul campo. 

Sezione: Serie C / Data: Ven 26 febbraio 2021 alle 11:24
Autore: Domenico Brandonisio
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